Lo aveva detto L., il rifugiato congolese aggredito nel luglio 2009 nel quartiere di Monteverde a Roma mentre distribuiva volantini, che, forte del sostegno dell’Arci, sarebbe andato fino in fondo.

La vittima, pochi giorni dopo – accompagnato da un avvocato dell’associazione, Mauro Notargiovanni – denunciò l’accaduto sottolineando la matrice razzista dell’episodio, ma il commissariato risolse la questione con la sola compilazione di un verbale, sostenendo che era stato proprio l’aggredito a non voler fare la denuncia e che in realtà un’aggressione non c’era neanche stata, e tanto meno un movente razzista.

Ma il giorno stesso dell’aggressione la vittima si era rivolta al numero verde dell’Arci SOS Diritti per avere assistenza e consulenza legale e, soprattutto, per raccontare la sua versione dei fatti, diversa da quella resa nota dalla questura. Da allora è stata portata avanti una battaglia comune per l’identificazione degli aggressori e per il riconoscimento dell’aggravante di razzismo.

Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, il Tribunale di primo grado di Roma ha confermato l’aggravante e ha condannato uno degli aggressori – l’unico riconosciuto dal rifugiato – a 10 mesi di reclusione e a un risarcimento di seimila euro nei confronti di L.

Si tratta di un’importante vittoria che dimostra una volta di più l’utilità del servizio offerto degli operatori del Numero Verde che, dalla sua attivazione, ha fornito ai numerosi utenti informazioni sulle procedure di regolarizzazione, assistenza, raccolto denunce di discriminazioni, violenze, abusi o truffe.

Ricordiamo che il Numero Verde SOS Diritti 800.99.99.77 risponde dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.30.

Vi segnaliamo inoltre il nuovo blog di arci numero verde http://arcinumeroverde.wordpress.com/

Roma, 11 gennaio 2013