Europe Engaged

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In Breve

Il progetto “Europe Engaged – Community Report on Cohesion Policies and New Economy in Liguria”, in seguito “E.E.”, rappresenta un modello innovativo e generativo di informazione sociale per favorire la conoscenza collettiva della politica di coesione e favorirne la partecipazione e la co-progettazione degli interventi territoriali.
Il progetto si attua nella regione Liguria, in Italia, e sviluppa e informa i cittadini sulle politiche di coesione con la partecipazione diretta della più larga fascia potenziale di destinatari di queste stesse informazioni, cioè i relativi portatori d’interesse. Col progetto E.E. nasce un forum aperto e permanente di discussione e informazione sulle politiche di coesione tra e con gli stessi stakeholders, inclusi coloro che effettivamente ricevono finanziamenti europei, generalmente poco informati sulle priorità e gli obiettivi più ampi della politica di coesione ma privi degli elementi informativi necessari a darne una oggettiva valutazione.
Il progetto è promosso da Il Ce.Sto Cooperativa Sociale, da sempre attivo prevalentemente nell’ambito del centro storico urbano con attività di: riqualificazione e rigenerazione di aree cittadine ai fini di integrazione ed aggregazione sociale. Peculiarità della Coop è il dialogo continuo e costante con i frequentatori della piazza dei Giardini Luzzati (GL) lo spazio dove il Ce.Sto, da quasi 10 anni, trova la sua dimensione: pubblica, condivisa e partecipata. Uno spazio che ha favorito l’incontro delle persone e lo scambio di idee, ha permesso il confronto diretto con i singoli individui e con diversi pubblici.
Nel marzo del 2020, a pochi giorni dal lockdown che in Italia è cominciato l’11 marzo, il Ce.Sto ha aperto la piazza virtuale di “Good Morning Genova” (GMG), un tentativo – in fase di distanziamento sociale – di trasporre la comunità che abitava la piazza in una dimensione online ma comunque di comunità. 
In questo percorso GMG non ha semplicemente replicato la comunità fisica ma ha saputo creare nuove connessioni e partecipazione aperta ad altre soggettività sia a livello genovese, che regionale sino ad interventi nazionali. I contenuti, in una prima fase più amatoriali, hanno assunto carattere professionale con la partecipazione di giornalisti, scrittori, attori, artisti ed esperti in diversi campi. Il network è evoluto in un sistema multipiattaforma e si sviluppa su canali social (Facebook, Instagram e Twitter) con oltre 30.000 follower, una webradio sviluppata su una piattaforma innovativa, un canale YouTube, un sito e una newsletter che conta 15.000 iscritti (www.goodmorninggenova.org).
Particolare attenzione viene posta alla cura del pianeta e delle persone, alla green economy e alla blue economy. Con queste espressioni sono indicate le attività che ruotano intorno allo sviluppo dell’economia sostenibile, verde, cooperativa, basata sulla conoscenza, l’innovazione, la cura, la condivisione e i beni comuni. Da questi elementi, infatti, ci si attende un contributo essenziale di fronte alle trasformazioni economiche e sociali in corso ed alle conseguenze della globalizzazione, in termini occupazionali e di spiazzamento delle imprese tradizionali. Le indicazioni e le attese suggeriscono che la Liguria debba lavorare su questo filone tematico e in tal senso, grazie al contributo dei fondi di coesione, si affacciano sperimentazioni d’avanguardia in materia di riqualificazione urbana, recupero dei borghi abbandonati, turismo sostenibile, cooperative di comunità e agricole, imprese culturali e della conoscenza, economia del mare, capaci di essere considerate “buone pratiche” da confrontare e diffondere. Nondimeno, in un contesto caratterizzato dalla diffusione della pandemia COVID-19, che ha reso evidenti l’interconnessione delle sfere economiche, sociali e ambientali si rende necessaria una strategia olistica per la ripresa.
Attraverso la riproposizione e contestualizzazione dell’esperienza positiva di GMG, di connessione con comunità reali e di racconto delle esperienze che si attivano sul territorio, col progetto EE si persegue l’obiettivo di fornire un innovativo strumento di conoscenza per il pubblico e territorio e di scambio tra le diverse comunità che tengano assieme sviluppo locale e regionale in coerenza con gli obiettivi dell’UE e dell’Agenda 2030.
All’interno di E.E., dunque, GMG vuole provare a ricreare le connessioni tra i diversi territori della Liguria e le province che molto spesso mancano di una coesione e di una contaminazione frequente anche a causa di una conformazione geografica che vede, in una porzione territoriale relativamente piccola, molteplici condizioni e caratteristiche: aree montane, aree a maggiore vocazione turistica, aree metropolitane densamente abitate.
Il progetto è realizzato in partenariato con Legacoop e Legambiente (green economy, cooperative di comunità, turismo sostenibile, economia del mare e delle aree rurali) Arciliguria (formazione e politiche di coesione sociale) che sono organizzazioni che operano a livello regionale e quindi hanno la possibilità e la capacità di creare connessioni efficaci tra i territori oltre a una lunga esperienza nella gestione di fondi europei e Coop Duetredue. I primi tre sono stati coinvolti per competenze specifiche ma non esaustive (conoscenza degli stakeholders, dei territori e delle politiche di coesione attive sulle diverse quattro province), Coopduetredue per le competenze professionali nell’ambito della ricerca quantitativa e qualitativa, nell’analisi dei dati e nell’utilizzo di strumenti comunicativi avanzati.
L‘esperienza di Coop Il Ce.Sto, la disponibilità di un network di comunità, e l’articolazione del partenariato, garantiscono un dialogo aperto e permanente tra gli stakeholder della regione sulla politica di coesione, sui suoi risultati, sul suo ruolo nel realizzare le priorità politiche dell’UE e sul suo futuro con particolare attenzione al contrasto alle posizioni pregiudiziali contro il processo di integrazione europea e tutto il castello di fake news che ne deriva.

Contesto

La Liguria, capoluogo Genova, è una regione nell’area nord-occidentale del paese, abitata da oltre 1,5 milioni di persone. Da un punto di vista strettamente economico, e anche allo scopo della destinazione dei fondi di coesione, la Liguria si colloca tra le regioni più sviluppate d’Italia e d’Europa. Infatti, a titolo d’esempio, con quasi 32.000 € per abitante, il prodotto interno lordo pro capite regionale ai prezzi di mercato (Istat, 2008) è l’ottavo più alto del paese, collocando la Liguria nel secondo quintile per ricchezza, assieme ad altre regioni sviluppate come Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna. Tuttavia, il tessuto economico, sociale e demografico regionale è solcato da alcune faglie profonde e pre-esistenti, che si suppone siano destinate ad aggravarsi in modo strutturale per effetto della crisi pandemica. Queste faglie derivano principalmente, ma non solo, da una lunga fase di deindustrializzazione tuttora non conclusa, cui nel tempo si sono sovrapposte le sfide dettate da altri fenomeni di scala planetaria come la globalizzazione, la contrazione dei posti di lavoro mediamente qualificati, il cambiamento climatico, la finanziarizzazione e terziarizzazione dell’economia. Allo stato attuale delle cose, dunque, a fronte di una situazione economica avanzata, la Liguria presenta altri indicatori critici. Sul piano demografico vive una situazione di contrazione demografica quasi costante dal censimento del 1971, che ha per effetto un rapido invecchiamento più accentuato di quello che si sta verificando a livello continentale e lo squilibrio generazionale della popolazione, che sono ben più gravi degli analoghi fenomeni comuni ai paesi più sviluppati: a titolo d’esempio, in Liguria risiedono 261 anziani di 64 anni o più ogni 100 giovani fino ai 14 anni contro 178 in Italia e per 100 giovani che stanno per entrare in età da lavoro 166 persone stanno per entrare in età da pensione contro 135 in Italia (Istat, 2020). Sul piano sociale i dati rilevano una situazione più logorata di quella indicata dal solo elemento del prodotto interno lordo: a esempio, la Liguria è solo dodicesima per speranza di vita in buona salute alla nascita con 58,5 anni, è dodicesima per la minore incidenza di giovani che non studiano e non lavorano, cosiddetti “NEET”, pari al 20,1%, è quattordicesima per il minor livello di disuguaglianze dei redditi disponibili pari a 5,6, è decima per il minor tasso di occupati a termine di lungo periodo pari al 16,2% (Istat, 2017 e 2018).

Questi indicatori rilevano la situazione di difficoltà di una regione che ancora deve definire una sua nicchia vocazionale all’interno dell’economia globalizzata e digitale, insieme a specifiche linee di sviluppo di qualità e sostenibilità capaci di garantire occasioni di vita e di lavoro sicure e dignitose. In ciò i fondi della politica di coesione assumono una specifica rilevanza, incidendo su una regione tra le più avanzate ma posta al confine rispetto a una serie di sfide poste dal contesto globale attuale e da nodi irrisolti in sede locale.
La rilevanza dell’ambito tematico è suffragata da una lettura dei capitoli di spesa dei fondi di coesione in Liguria, che coerentemente agli scopi della politica nelle regioni più avanzate sono destinati alla creazione di posti di lavoro di qualità, all’innovazione e alla sostenibilità. Secondo il sito opencoesione.gov.it (aggiornato ad agosto 2020) la Liguria è stata destinataria, nel settennato che si chiude al 2020, di finanziamenti per oltre 3 miliardi di euro, ripartiti su circa 28 mila progetti. I settori d’intervento sono stati i seguenti: occupazione per il 25%, ambiente per il 18%, ricerca e innovazione per il 14%, trasporti per l’8%, istruzione per l’8%, inclusione sociale per il 7%, cultura e turismo per il 4%, competitività imprese per il 4%, altri ambiti per il 12%.
Sul piano della forma delle azioni di informazioni proposte, il valore aggiunto del progetto è garantito dal carattere partecipativo delle azioni di conoscenza e comunicazione che si sviluppa intorno al network di comunità GMG.
Al momento l’offerta informativa in regione è costruita principalmente su un sistema di media tradizionali (che praticano una comunicazione unidirezionale dall’altro verso il basso) e l’informazione in merito alle politiche di coesione è principalmente incentrata su notizie di natura istituzionale che sono diffuse da enti e istituzioni (pubblicazioni di bandi, deliberazioni di progetti, bollettini statistici spesso ostici quando non incomprensibili al pubblico in generale).
L’azione di informazione proposta è funzionale alla soluzione delle problematiche esposte ed è inedita nel panorama regionale. Il carattere partecipativo consente di creare una proposta informativa ritagliata coerente con i linguaggi propri degli stakeholder e della cittadinanza in generale. Ciò consente di avviare un dibattito, aperto, costante e informato sulla politica di coesione in Liguria.
Inoltre, il progetto produrrà dati e ricerche che potranno essere utilizzati dai media per approfondire la diffusione di azioni informative diverse e originali. L’essere GMG un network di comunità, nato nel periodo di quarantena nella primavera 2020 è prettamente coerente al funzionamento della proposta, poiché alimenta, tra le altre cose una efficace circolazione delle informazioni tra operatori.
Infine, il tipo di iniziativa proposta è funzionale alla lotta alle posizioni pregiudiziali contro il processo di integrazione europea e le fake news sulle politiche europee.

Rilevanza

Sul piano contenutistico, la rilevanza dell’azione informativa proposta riguarda il ruolo e l’impatto della politica di coesione in Liguria nell’ambito della “nuova economia” ovvero in relazione alla promozione di posti di lavoro, della crescita, degli investimenti e del miglioramento della qualità della vita dei cittadini, del contrasto e adeguamento al cambiamento climatico e della protezione dell’ambiente, del sostegno all’innovazione e alla conoscenza, del rafforzamento della coesione sociale. Il focus dà coerenza e omogeneità all’azione informativa e al processo partecipativo con il coinvolgimento degli stakeholder. Inoltre, è allineato con le specifiche esigenze del territorio rispetto ai risultati attesi dai fondi di coesione in Liguria.

Tutto il partenariato, nell’arco dei 12 mesi, concorre alla realizzazione e diffusione di un report innovativo, multipiattaforma (video, podcast e blog) diffusi attraverso la rete e i social media, basato sui dati (data-driven) e multilingua (italiano, inglese e francese) sul ruolo e l’impatto dei fondi di coesione sul territorio. Lo sviluppo, la diffusione e la discussione del report avvengono attraverso un percorso partecipativo, cui prendono parte diversi pubblici: dal cittadino che esprime una opinione, a possibili beneficiari di finanziamenti, a personalità rappresentative del sistema economico e sociale della regione e non ultimi ai referenti istituzionali della Regione Liguria, l’ente che definisce le destinazioni e la modalità di accesso ai fondi.
Attraverso una serie di azioni correlate, il progetto costruisce un prodotto di informazione di facile diffusione ed aggiornamento, un open database, ed un modello di comunicazione partecipata dal pubblico, replicabile a livello nazionale ed europeo.
L’attività del progetto si propone di affrontare il ruolo e l’impatto della politica di coesione in Liguria affrontando i temi della creazione di opportunità lavorative, della crescita economica del territorio, degli investimenti e del miglioramento della qualità della vita dei cittadini, del contrasto e adeguamento al cambiamento climatico e della protezione dell’ambiente, del sostegno all’innovazione ed alla conoscenza, del rafforzamento della coesione sociale.
Il modello di rilevamento dati e comunicazione risponde pienamente all’esigenza di rendere solida e di interesse per il pubblico generale e per gli stakeholder l’attività della UE in riferimento al proprio territorio, comprendendone il ruolo avuto nelle realizzazioni. Ciò è funzionale anche ad approfondire il valore del rafforzamento del progetto di unità europea, nella misura in cui la politica di coesione, con le sue macro-priorità comuni e una ricaduta diretta a livello locale, rappresenta una delle migliori occasioni a disposizione delle diverse regioni d’Europa per fare fronte a questioni e sfide che travalicano la dimensione locale e nazionale.
Lo sviluppo ed il rafforzamento di un processo d’informazione partecipativa definisce un modello razionale, creativo e coinvolgente per affiancare i processi di informazione top down ed al contempo consentire una valutazione ragionata da parte dei cittadini in merito alle realizzazioni effettive e la partecipazione ai processi decisionali. E.E. prefigura un processo bi-direzionale e aperto, in cui in una fase ascendente sono gli stessi portatori d’interesse, (in un percorso accompagnato e informato tramite focus-group anche sui livelli di conoscenza effettiva dei cittadini) ad indicare quali siano gli elementi conoscitivi per loro più importanti da acquisire per essere informati sui risultati e l’impatto delle politiche di coesione e, in una fase discendente, sono i primi destinatari del pacchetto informativo costruito in autonomia dai giornalisti ma partendo dai loro stessi input.
I portatori d’interesse si troveranno coinvolti nel processo informativo in un forum aperto che si ritrova intorno a un network come GMG che per sua natura è organizzato in modo da favorire il coinvolgimento dei destinatari, diversamente da altri media tradizionali. La focalizzazione delle azioni d’informazione su un solo tema omogeneo come la nuova economia e di riunire in questo gli stakeholder, è l’elemento che rafforza sia la possibilità di promuovere la partecipazione degli stakeholder al progetto sia la probabilità di una continuativa presenza nel forum, ben oltre i termini del progetto, in ottica di sostenibilità.
E.E. è quindi coerente con l’obiettivo di generare un livello di coinvolgimento degli stakeholders tale da mantenere un costante canale d’informazione sulla politica di coesione e di renderli attivamente partecipi alla discussione generale nel territorio sull’attuazione delle politiche di coesione rendendo conveniente la partecipazione ad un forum permanente che sia a pieno titolo interlocutore privilegiato dei decisori regionali in merito all’economia sociale ed ai nuovi soggetti imprenditoriali che la animano.

Elementi di innovazione

Il progetto presenta quattro fondamentali elementi innovativi nell’evoluzione della comunicazione sui temi comunitari.
Il primo è dato dalla natura multipiattaforma dell’azione, sviluppata in diversi formati che saranno diffusi su una pluralità di canali. I formati saranno: video, podcast e blog. La possibilità di sviluppare la stessa azione informativa in maniera pluri-formato permette di declinare la medesima informazione da punti di vista differenti e di sviluppare stimoli differenti nel pubblico, aumentandone i potenziali fruitori.
I tre prodotti sono dunque complementari, e sviluppano l’informazione su piani e in prospettive differenti. Nel network GMG e nella rete degli stakeholder che saranno coinvolti operano soggetti differenti che lavorano e comunicano attraverso canali differenziati.
Il report è composto da un insieme di prodotti mediatici complementari strumentali ad intercettare pubblici diversificati attraverso modalità di comunicazione coerenti ai target.
I video si prestano a interviste, reportage sul territorio ed esposizione grafiche dei dati; in forza del modello di fruizione tipico del loro pubblico, sono compressi nella durata. I podcast hanno durata maggiore e si prestano a momenti di approfondimenti e confronti circolari, con conversazioni di approfondimento che coinvolgono esperti e stakeholder. Il blog permette di veicolare analisi dei dati, glossari, concetti complessi ed analisi strutturate a beneficio dei diversi utilizzatori.
La diffusione multicanale è possibile grazie alla differenziazione del prodotto informativo e si presta al raggiungimento di pubblici diversificati per età, genere, professione. I canali disponibili sono: i social network di GMG (Facebook, Instagram e Twitter), la webradio di GMG, YouTube di GMG, il sito e le newsletter di GMG e dei partner, le iniziative con gli stakeholder organizzate a livello locale, i canali radio dei partner, i canali TV tradizionali di altri media che saranno coinvolti in fase di realizzazione del progetto. Gli elementi informativi resteranno disponibili sul sito e i canali social di GMG andando a costituire una library di informazioni open e aggiornabile.
L’elemento partecipativo costituisce il motore dell’informazione ed è proprio e costitutivo del network di comunità GMG Attraverso il coinvolgimento degli stakeholder nei prolegomeni del progetto informativo, realizzato in autonomia editoriale dai giornalisti di GMG, sarà possibile modellare un intervento alimentato semanticamente dagli stessi destinatari, partendo dalle loro istanze, generando una comunicazione adeguata all’interesse dei singoli gruppi e della cittadinanza allargata. Il forum degli stakeholder potrà diventare uno spazio permanente di creazione d’informazione partecipativa sulle politiche di coesione, discussione sulle priorità, valutazione di impatto. Diversi linguaggi per pubblici differenti, allo scopo di allargare e diffondere la consapevolezza del ruolo delle politiche di coesione.
I dati sono il terzo elemento innovativo che introdurremo nel sistema dell’informazione. E.E. sviluppa un’azione informativa data-driven. L’informazione sarà basata sui dati ottenuti dalla ricerca partecipativa e dai dati istituzionali. Ogni messaggio verrà definito e diffuso sull’evidenza dei dati, costruendo una base oggettiva e solida per avviare riflessioni di secondo livello sulle politiche di coesione. L’approccio adottato è propedeutico al contrasto all’informazione basata su miti, congetture e fake communications che sono particolarmente diffusi sui canali informativi. I dati raccolti resteranno a disposizione in formato open per gli altri media che vogliano fruirne, alimentando così un processo di oggettivazione dell’informazione
Il pacchetto informativo infine sarà sviluppato in formato multilingua, oltreché in italiano anche in inglese e francese. Questo sia per favorire l’accessibilità delle informazioni alla popolazione residente in Liguria con cittadinanza straniera (circa il 10%), sia per favorire processi di scambio, confronto e disseminazione verso altre regioni.

Metodologia

I processi metodologici adottati nel progetto sono:
• Produzione del report informativo.
Il report informativo sarà realizzato dalla redazione di GMG, composta da giornaliste e giornalisti professionisti. Il report sarà realizzato secondo criteri di accuratezza, indipendenza e imparzialità. La natura data-driven del report, per cui ogni elemento (video, podcast e blog) prende avvio dall’esame dei dati raccolti nell’ambito del progetto è un solido elemento di ancoraggio fattuale e di aderenza ai citati criteri di accuratezza, indipendenza e imparzialità.
In base ai dati raccolti nel database e le indicazioni ricevute dalle diverse fonti verrà realizzata un’articolato report giornalistico – della durata di tre mesi – organizzata mediante un’indagine sul campo nell’arco di tutto il territorio regionale nella quale i contenuti del report presentati pubblicamente nell’ultima fase di progetto assumono una rappresentazione concreta e vivace con la presenza di voci, immagini e approfondimenti.
GMG ha per sua natura un approccio bottom up in cui gli utenti sono direttamente coinvolti nella produzione dei contenuti. Questo favorisce una grande spontaneità nell’utilizzare linguaggi differenti su molteplici piattaforme ed è un background unico nel panorama dell’informazione ligure.
• Centralità nella raccolta dei dati che vanno a costituire il database nel progetto.
I dati sono raccolti, ordinati e pubblicati in modo da garantirne la neutralità, disponibilità, l’accessibilità, la comparabilità nel tempo, la riusabilità per altre analisi e attività d’informazione svolte anche da soggetti diversi dai promotori del progetto. La costruzione del database è tale da portare alla raccolta di dati quantitativi e qualitativi.
• Valutazione degli esiti del progetto.
La rete degli stakeholder e delle persone coinvolte nei focus group, al termine del progetto, valuterà i materiali prodotti tramite un questionario. Dall’analisi di questo questionario saranno raccolte indicazioni qualitative sull’efficacia e l’impatto del progetto. La valutazione costituirà lo strumento di confronto per migliorare l’attività di informazione del forum successivamente al termine del periodo di finanziamento europeo e saranno impiegate come indicazioni di riferimento per altri progetti. Alla valutazione qualitativa si affiancherà quella quantitativa rispetto al raggiungimento degli indicatori stabiliti.
• Monitoraggio sullo svolgimento del progetto.
Ogni trimestre sarà prodotto un documento di monitoraggio quantitativa sul raggiungimento degli indicatori che sarà un punto di riferimento per mettere in evidenza eventuali criticità di realizzazione e management. Le riunioni periodiche di coordinamento nell’ambito dell’azione 1 assolveranno al compito di monitoraggio qualitativo rispetto allo stato di realizzazione e ne determineranno eventuali correzioni.

Obiettivi

In generale, le iniziative di informazione esistente hanno carattere istituzionale, per la comunicazione di bandi ed occasioni di finanziamento o rispetto all’elaborazione delle policy. Quando non hanno carattere istituzionale hanno comunque natura specialistica, ovvero forniscono informazioni che non hanno un livello di elaborazione sufficiente per essere fruibili al pubblico generico come ad un pubblico di stakeholder che non posseggano un significativo bagaglio informativo. Nel complesso, dunque, l’informazione sui fondi europei è rivolta a chi vuole accedere a bandi e sovvenzioni o a un pubblico ristretto, di elevato livello scolastico e culturale che voglia formarsi un’opinione autonoma in merito alle politiche di coesione.
Il ruolo dell’Unione risulta comprensibile ad un pubblico ristretto e professionale, e non appare visibile al cittadino, sia per gli aspetti dello sviluppo economico, generale e territoriale, che per quanto attiene l’insieme dei vantaggi sociali e culturali che derivano dall’essere uniti all’interno del contesto europeo. In sostanza, l’impatto dell’UE attraverso i suoi finanziamenti risulta generalmente presentato e valutato nella misura della quantità di erogazioni di fondi sul territorio piuttosto che per il suo impatto complessivo, che consiste anche di elementi non immediatamente misurabili e monetizzabili.
La cittadinanza risulta così profondamente disinformata—anche molti portatori d’interesse—, e dunque non in condizioni di partecipare a un dibattito qualificato e consapevole. Questo limitato impatto sulla coscienza sociale genera più facilmente fenomeni di rifiuto emotivo e non basato su dati che caratterizza l’opinione pubblica molte nazioni europee e che ha generato il fenomeno Brexit.
In questo panorama, il progetto offre elementi di valore aggiunto di grande importanza
– Si costituisce per portare all’opinione pubblica una serie di notizie ad ampio spettro mediatico, che dimostri il peso delle politiche di coesione in merito alla soluzione dei problemi collettivi, e non come mero strumento di erogazioni agli operatori economici:
– Definisce e promuove una rete di stakeholder che partecipa all’elaborazione del report, facendoli evolvere a protagonisti della creazione dell’informazione gli stessi soggetti che al momento sono fondamentalmente dei fruitori passivi.
– Utilizza piattaforme e linguaggi differenti per diffondere informazioni per raggiungere il target ampio obiettivo della proposta, equilibrando il peso dell’informazione non specialistica rispetto a quella specialistica

Risultati attesi

Il piano di diffusione prevede il conseguimento dei seguenti indicatori sopracitati:
– 300.000 sui social network (Facebook, Instagram e Twitter)
– 3.000 (Youtube)
– 4.000 (Web-radio)
– 4.000 (blog)
– 15.000 (newsletter)
La disseminazione prevede lo svolgimento di un evento finale con la finalità di diffusione delle buone pratiche di progetto e diffusione dei risultati consolidati presso i portatori di interesse coinvolti durante il progetto, altri network di comunità attivi in Italia ed Europa che verranno identificati durante l’avvio del progetto, e decisori regionali del livello politico (eletti) e delle strutture amministrative (dirigenti e funzionari della regione, degli enti strumentali e dei comuni).
Anche l’evento finale di disseminazione previsto seguendo il filone della politica partecipativa base stessa del progetto sarà organizzando coinvolgendo attivamente ogni partner coinvolto nelle varie fasi di sviluppo della dissemination strategy ma anche interlocutori istituzionali (Anni, Regione Liguria e Dirigenti del Settore Sviluppo Strategico), gli stakeholders ( portatori di interesse qualificati identificati a inizio progetto o nel corso a seguito delle attività che siano in grado di valutare gli effetti del progetto in termini tecnici e-o socioeconomici), i cittadini ( con un occhio di riguardo a studenti, disoccupati, anziani, donne e soggetti svantaggiati che possono comunque trarre vantaggio dal progetto in termini di qualità della vita, opportunità per il territorio), media ( verranno coinvolti organi di stampa per amplificare le comunicazioni dando risonanza alle attività e allo studio per mettere a sistema i risultati )
Gli obiettivi dell’evento finale racchiuderanno in sintesi l’essenza dei goals posti dal partenariato rispetto alle politiche di coesione e la loro percezione nonché il loro impatto reale e percepito sul territorio ligure:
• aumentare la consapevolezza
• estendere l’impatto
• coinvolgere soggetti interessati e gruppi destinatari
• condividere soluzioni e know how
• influenzare la politica e la pratica
• sviluppare nuovi partenariati e una proposta operativa sul territorio come strumento base – driver per la Commissione Europea da poter replicare su altri territori aumentando così anche l’impatto integrato delle progettualità.

Sostenibilità del progetto

La sostenibilità dell’azione del progetto è garantita da tre elementi.
Il primo è relativo all’aspetto comunitario e cooperativo del processo di realizzazione. GMG ha natura di network comunitario, dunque è per sua essenza strutturato per costruire informazione e diffonderla presso soggetti che divengono gli attori stessi della comunicazione. GMG è nata durante la quarantena con lo scopo di avvicinare le persone in un sistema dialogante e la sua organizzazione è coerente con questo presupposto. Questo rende GMG predisposta a proseguire l’azione informativa prevista, supportata dalla crescente consapevolezza dei suoi pubblici. Il coinvolgimento attivo e la migliore qualità e quantità delle informazioni fornite agli stakeholder alimenta il loro interesse diretto alla sostenibilità nel tempo della realizzazione. Il loro potere in fatto di partecipazione alle decisioni risulta aumentato in funzione della conoscenza ottenuta. La focalizzazione sulla nuova economia ed il fatto che l’insieme dei partner e degli stakeholder sia reclutato al suo interno rafforza l’identificazione di una comunità professionale, a sua volta interessata a mantenere in vita lo strumento informativo.
I dati che verranno raccolti nel progetto, su input degli stakeholder, saranno accessibili, comparabili e aggiornabili. Queste caratteristiche assicurano un terzo elemento di sostenibilità del progetto in merito all’economicità dei processi di aggiornamento, poiché suddivisi tra diversi soggetti portatori d’interesse. L’utilizzazione del database che sarà open e gratuito permetterà ai media esterni di impiegarlo per nuove e ulteriori attività di informazioni.

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