Un articolo di Walter Massa

Il recente e positivo incontro del nostro Consiglio Nazionale con il segretario nazionale del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, dà modo alla nostra associazione di riportare alla realtà il dibattito politico nazionale. Partendo dal confronto delle primarie che, sino ad oggi, pare non aver colto la grande occasione di dare a questo evento la dimensione propositiva e, mi sia concesso, la necessaria valenza politica che in tanti attendono da chi si propone di guidare il Paese. L’idea che ci sia una contesa fine a se stessa non interessa i cittadini, tantomeno l’Arci. Il primo pensiero di chi si candida a rappresentare i progressisti nella prossima tornata elettorale deve essere innanzitutto per chi, quotidianamente, scende in piazza per la difesa del posto di lavoro o per tutelare un diritto. Queste primarie devono quindi mettere in campo un dibattito, un confronto che abbia il fine di disegnare una proposta per il futuro di una sinistra autorevole, di respiro internazionale, che sa da che parte stare senza tentennamenti, capace di rappresentare con coerenza i propri valori e i propri ideali. Una sinistra di cui in tanti sentiamo il bisogno anche perché le questioni sul tappeto – dalle politiche comunitarie alle vicende del lavoro – sono sempre più complesse e pressanti. Per di più, le primarie – certamente ancora imperfette nel meccanismo – rimangono l’unico strumento di partecipazione diretta oggi a disposizione dei cittadini per confrontarsi con chi si candida a rappresentarne interessi e bisogni. È per questo – almeno speriamo – che la sinistra ha deciso di candidarsi al governo. Non certo per determinare equilibri interni o tra i partiti che, peraltro, meriterebbero ben altri strumenti. Fa riflettere come alcune recenti esperienze locali, tra cui le primarie per il sindaco di importanti città, non abbiano insegnato nulla. Eppure il percorso che ha portato, ad esempio, Marco Doria a diventare sindaco della nostra città ha dimostrato con grande chiarezza come gli elettori siano sempre meno interessati alle dispute personalistiche e pretendano candidati che sappiano ascoltare le loro richieste e si impegnino a portarle avanti. Anche a sinistra. Quella che a Genova sembrava, inizialmente, una sfida poco entusiasmante tra primedonne è diventato poi un reale momento di crescita democratica. Questa è la sinistra che noi dell’Arci vogliamo e per la quale cerchiamo di lavorare quotidianamente mettendoci, senza timore, la faccia. Siamo quelle e quelli dei seggi per le primarie e con orgoglio rivendichiamo un nostro autonomo protagonismo politico da semplici cittadini. L’ostinazione quasi maniacale ai distinguo di buona parte della sinistra degli ultimi vent’anni non ci appartiene ed è anche per questo che facciamo sempre più fatica a comprendere questo avvio di dibattito. Le primarie, quindi, siano l’occasione per un confronto sulle prospettive del Paese, teso a individuare le soluzioni ai tanti problemi squadernati, a cominciare dal lavoro. Siano inoltre il primo passo per il necessario superamento dell’esperienza del governo Monti, non fosse altro per la restituzione della parola ai cittadini. Un dibattito fermo sui contenuti e aperto alla partecipazione che prova, da sinistra, a restituire una speranza a un Paese sempre più in crisi. Questo è quello che chiedono gli elettori. Questo è il modo per restituire dignità alla politica. Info: walter.massa@arci.it