A La Spezia GAN e Rete Disarmo – a cui Arci La Spezia partecipa attivamente – hanno lanciatola proposta di un’ora di silenzio – giovedì 5 dicembre alle ore 17 davanti al Civico – come azione nonviolenta di informazione e sensibilizzazione sulla missione della Portaerei Cavour.

La missione coinvolge il ministero della Difesa, il ministero dello Sviluppo economico, l’Ice e il ministero dei Beni culturali e pare prevedere l’utilizzo della portaerei Cavour come spazio espositivo itinerante per la mostra dei propri prodotti da parte di alcune aziende italiane, tra cui quelle che operano nel settore degli armamenti.

“È legittimo che l’Italia cerchi di esportare anche gli assetti che riguardano il mondo militare La militarità non è assolutamente negativa, è la base della nostra libertà e della nostra sicurezza.” Con queste parole il capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi (leggi l’intervista)  (guarda la video-intervista a De Giorgi)ha dato risposta alla polemica sulla missione della portaerei Cavour partita il 13 novembre da Civitavecchia per una missione di cinque mesi nei mari dell’Africa orientale con l’obiettivo “dichiarato” di promuovere il Made in Italy.

Abbiamo chiesto a Giancarlo Saccani, uno dei referenti della rete disarmo spezzina, cos’è questo viaggio e come si organizza l’arcipelago pacifista a fronte di questo evento.

    Caro Giancarlo, puoi spiegarci cos’è “Sistema Italia in movimento”, perché prevede l’utilizzo della Cavour e quali aziende sono coinvolte?

 Secondo il Ministro Mauro sarà “… l’opportunità di presentare ‘Il Sistema Paese in movimento’ e rafforzare la presenza dell’Italia nelle aree geografiche considerate strategiche per gli interessi nazionali, oltre che di fornire assistenza umanitaria alle popolazioni bisognose grazie a iniziative che vedranno il coinvolgimento del Corpo Nazionale delle Infermiere Volontarie della CRI, di Operazione Smile e della Fondazione Francesca Rava”.

La mia opinione è quella che condivido con Rete Italiana per i Disarmo «Pensare di rilanciare l’economia nazionale favorendo la vendita di sistemi d’armamento e usando mezzi militari per una fiera galleggiante del ‘made in Italy’ è un’operazione spregiudicata e preoccupante…si promuovono le attività di un settore come quello dell’esportazione di armamenti che lo Stato, ai sensi della legislazione vigente, dovrebbe rigorosamente regolamentare invece che incoraggiare».

Particolarmente preoccupante è lo stato di tensione dell’intera zona mediorientale in cui il gruppo navale Cavour farà tappa e soprattutto il grave deficit di libertà democratiche a fronte di ingenti spese militari e di un livello basso di sviluppo umano di diversi dei paesi che saranno visitati.

La presenza nella missione di organismi umanitari come Croce Rossa Italiana, Operazione Smile e Fondazione Francesca Rava, ha anche delle ripercussioni sulla funzione delle organizzazioni non governative. Mette in discussione non solo l’indipendenza, la neutralità e l’imparzialità delle organizzazioni autenticamente umanitarie, ma la stessa possibilità che gli operatori umanitari continuino ad intervenire efficacemente e in relativa sicurezza nei contesti di crisi.

Si promuove la vendita di armi, si preparano nuove guerre e si militarizza la cooperazione internazionale. Un programma sciagurato.

     All’interno della nave ci saranno anche marchi connessi con l’economia spezzina. Puoi dirci qualcosa di più rispetto ai legami che ci sono con il nostro territorio o meglio con la sua economia?

Secondo accreditate fonti di stampa a bordo della Cavour e sul ponte di volo presenteranno la loro produzione aggiornata le seguenti aziende del gruppo Finmeccanica:

– AgustaWestland (elicotteri NH90 e AW.101),

– OTO Melara (sistema d’arma 127/64 LW Vulcano e relativa famiglia di calibri, Strales evoluzione dei cannoni navali da 76 mm, munizione guidata DART),

– Selex ES (fornitore e integratore di sistemi radar e di combattimento tra cui i sistemi imbarcati sulle fregate FREMM una delle quali partecipa alla campagna),

– WASS (siluro pesante Black Shark, siluro leggero A244/S Mod.3, contromisure e sonar),

– Telespazio (comunicazioni integrate e geoinformazione)

  • MBDA (missili Aspide 2000, Aster 15 e 30, Marte MK2/S e Teseo/Otomat). 

Ma chi pensa che da questa iniziativa ne derivi un buono e stabile ritorno occupazionale per la nostra provincia continua ad illudersi. E’ ormai ben dimostrato e incontestabile che se le risorse spese per favorire la produzione militare fossero investite in promozione di produzioni civili, creerebbero molti più posti di lavoro.

E’ un dato fondamentale del quale tutti dovremmo prendere consapevolezza e chiedere politiche conseguenti, se sono l’occupazione e il vero lavoro che ci stanno a cuore.

    La campagna navale “Sistema Paese in Movimento” durerà 5 mesi. Cosa facciamo perché questo “evento” non passi sotto silenzio?

A La Spezia abbiamo lanciato l’idea, come GAN e Rete Disarmo, di un’ora di silenzio – giovedì 5 dicembre alle ore 17 davanti al Civico-, come azione nonviolenta di informazione e sensibilizzazione. A livello nazionale è stata inviata una lettera di protesta al Presidente Napolitano e si stanno elaborando proposte di iniziative che possano efficacemente informare e sensibilizzare. A livello parlamentare ci sono già state interrogazioni dai gruppi di SEL e M5S.

 C’è anche una ripresa di riflessione sul rilancio di una seria campagna per l’obiezione alle spese militari. Conto molto su questo strumento.