Il 4 aprile, in occasione del convegno Lampedusa città dell’Europa, viene presentato il Manifesto L’Europa sono anch’io, con dieci richieste su cui i promotori della Campagna chiedono un impegno preciso ai candidati alle prossime elezioni europee. Ecco il testo del manifesto e una sintesi dei 10 punti.

«Siamo cittadine e cittadini Europei che credono nella costruzione di un’Europa democratica, capace di garantire i diritti umani fondamentali e i diritti di cittadinanza a tutte le persone che risiedono sul suo territorio.

L’Europa che immaginiamo è uno spazio culturale aperto, con un’identità plurale e dinamica, capace di fondare le relazioni tra gli stati membri e con i paesi terzi sul reciproco rispetto, sul riconoscimento delle specifiche diversità culturali, sulla promozione delle libertà e dei diritti fondamentali, sul mantenimento della pace tra i popoli, sulla garanzia del principio di eguaglianza, sul rifiuto di ogni forma di discriminazione, sul ripudio della xenofobia e del razzismo.

I 32,9 milioni di migranti che risiedono nei paesi dell’Unione Europea rappresentano il 7% della popolazione (pari a 503 milioni).

I migranti comunitari costituiscono un terzo dei residenti stranieri mentre sono 20,7 milioni i cittadini di paesi terzi, pari al 4,1% dell’intera popolazione europea. A dispetto di un ampio riconoscimento teorico dei benefici delle migrazioni nei suoi documenti ufficiali, l’Unione Europea ha sino ad oggi concentrato la sua attenzione, la sua attività normativa e le sue risorse economiche sulle politiche migratorie, finalizzate a prevenire e a controllare i flussi migratori, lasciando in secondo piano il processo di comunitarizzazione delle politiche di accoglienza, di inclusione sociale dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, l’attuazione dell’Agenda europea per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi e dell’Agenda su migrazioni e sviluppo.

La ‘cooperazione’ con i paesi terzi è stata subordinata alla gestione delle politiche migratorie tramite l’offerta di incentivi a combattere l’immigrazione irregolare. La stipula a livello comunitario di patti e accordi bilaterali con i paesi terzi ha privilegiato i paesi di transito e di origine dei migranti diretti in Europa; l’aiuto europeo per lo sviluppo destinato a questi paesi è stato sempre più condizionato alla loro firma di accordi di riammissione dei migranti giunti irregolarmente in Europa e rintracciati dalle autorità del paese di destinazione.

Il fallimento di un approccio alle migrazioni prevalentemente securitario è tragicamente esemplificato dalla morte di migliaia di migranti nel Mediterraneo e dalle numerose violazioni dei diritti umani dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati nelle strutture di detenzione allestite nei diversi stati membri e in alcuni paesi confinanti.

All’Europa Fortezza disegnata con la costruzione e il rafforzamento di frontiere e muri materiali, normativi e virtuali che limitano la libertà di circolazione, il diritto a migrare e il diritto di asilo noi preferiamo un’Europa policulturale le cui politiche siano fondate sui principi di giustizia, accoglienza, solidarietà, inclusione sociale, partecipazione e garanzia delle pari opportunità.

Il diritto a migrare e a chiedere asilo, sanciti dalla Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani, devono essere garantiti con un governo delle politiche migratorie che renda possibile raggiungere legalmente il territorio europeo.

I migranti devono godere degli stessi diritti dei nazionali e dei cittadini dei paesi di residenza in tutti gli ambiti fondamentali della vita economica, politica, culturale, sociale ed educativa. Devono avere il diritto di votare e di essere eleggibili a livello locale ed europeo.

Nell’attuale fase di crisi economica e sociale è importante che l’Unione Europea rafforzi il proprio impegno nella lotta a tutte le forme di xenofobia e di razzismo combattendo ogni forma di discriminazione legata all’origine nazionale, ai tratti somatici, alla lingua, alla religione, alle diversità culturali reali o presunte. La crescita di movimenti nazionalisti, populisti e xenofobi che utilizzano strumentalmente il tema delle migrazioni per accrescere il proprio consenso presso l’opinione pubblica rappresenta un pericolo per la costruzione di un’Europa democratica, solidale, coesa e di pace.

Per questi motivi ci impegniamo a promuovere una campagna di sensibilizzazione politico-culturale rivolta all’opinione pubblica, ai partiti e alle istituzioni europee per sollecitare un mutamento degli indirizzi politici europei in materia di immigrazione e asilo. In particolare invitiamo i candidati alle elezioni europee 2014 ad impegnarsi a perseguire i seguenti obiettivi.

1. Ratifica della Convenzione dell’ONU del 18/12/1990 «sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie».

2. Garanzia del diritto di voto amministrativo ed europeo.

3. Riconoscimento della cittadinanza europea.

4. Garanzia del diritto di arrivare legalmente in Europa.

5. Politiche migratorie aperte all’inserimento degli stranieri nel mercato del lavoro.

6. Garanzia della libertà personale e chiusura dei centri di detenzione.

7. Diritto a un’accoglienza dignitosa.

8. Garanzia della parità di accesso ai sistemi di welfare.

9. Liberare il dibattito pubblico dalla xenofobia e dal razzismo.

10. Tutela dei diritti dei minori».

 

ArciReport, 3 aprile 2014

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