L’Arci conferma il suo sostegno alle campagne nazionali ed europee e alle vertenze locali che si sono susseguite negli ultimi mesi e sono in programma nei prossimi giorni per la difesa dei beni comuni, del territorio, per la salvaguardia della democrazia. L’appuntamento del 17 maggio indetto dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua rappresenta un passo importante in questa direzione. Questo il programma dei pullman dalla Liguria: partenza da Albenga ore 5.30; tappe a Finale Ligure ore 5.45, Celle Ligure ore 6.15, Genova ore 7 uscita autostrada Genova Ovest, La Spezia ore 8.15 –  Costo A/R 35,00 a persona. Info e prenotazioni  3482228314 – role5400@libero.it

E’ importante ribadire l’inviolabilità della volontà popolare espressa da ventisette milioni di cittadini con il referendum del 2011 per l’acqua pubblica: siamo di fronte a tentativi continui da parte di amministrazioni locali e regionali di stravolgerne il risultato, con provvedimenti amministrativi e legislativi che vanno dal riassetto dei servizi idrici a singoli atti di dismissione nell’unica direzione di compiacere interessi privati, senza prevedere forme di partecipazione dei cittadini.

Contemporaneamente, mentre la spesa sociale è ferma e il sistema di welfare è al limite dell’evanescenza, si continua a investire nello scempio di grandi opere inutili, costose e dannose, per lo più senza coinvolgere le comunità locali nelle scelte che riguardano il futuro dei territori in cui vivono. Così continua ad accadere in Val di Susa, a L’Aquila, a Savona e a Messina, a Lecce.

Da ultima, la ratifica da parte del Senato dell’Accordo italo-francese per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, che tra l’altro rischia di perpetrare la criminalizzazione del dissenso espresso dalle popolazioni della Valle, con la previsione della costituzione di un comitato antiterrorismo ad hoc, come a sostenere l’insufficienza dell’attuale sistema di pubblica sicurezza.

Diciamo invece con forza che va riconosciuto come un valore la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte politiche che li riguardano. Fiducia e coesione sociale sono variabili dipendenti della partecipazione, e quindi vanno incoraggiate e non criminalizzate tutte le iniziative capaci di rivitalizzare la democrazia, ravvivare i meccanismi e i fondamenti della rappresentanza, promuovere le esperienze deliberative e partecipative come una componente rafforzativa e non alternativa delle istituzioni e della sussidiarietà.

Ribadiamo quindi che non può esserci sviluppo senza investire sulle persone e la valorizzazione del capitale umano: bisogna passare dalle singole grandi opere costose e distruttive delle risorse naturali alle strategie di riqualificazione, difesa e manutenzione delle risorse naturali e di infrastrutturazione sociale degli spazi di vita comunitari.

Bisogna avviare politiche e strumenti concreti affinché tutti, nessuno escluso, possano godere e avere accesso ai beni comuni del paese, ossia a quel patrimonio naturale, storico, di welfare, culturale e archeologico di valore incalcolabile se indiviso e fruibile ai cittadini di oggi come alle future generazioni, che non può essere diviso e ristretto a ceti o soggetti privilegiati. Per questo è giunto il momento di mettere in atto modalità partecipative e di responsabilità sociale condivisa, per una gestione della cosa pubblica aperta alla proposta, alla partecipazione e al controllo dei cittadini attivi.

La sfida oggi è tenere insieme il welfare di comunità, il complesso dei servizi sociali che garantiscono coesione territoriale, partecipazione e benessere dei cittadini con il sistema dei servizi ambientali, urbanistici e paesaggistici che scommette sulle energie rinnovabile, la mobilità pubblica, la produzione di beni e servizi sostenibili, la difesa e manutenzione delle risorse naturali, culturali e del patrimonio storico-architettonico.

Anche così, e soprattutto così, si possono attuare politiche economiche di risanamento profondo, investendo in modo mirato sulla finanza etica con strumenti finanziari al servizio dell’economia reale. Sostenendo investimenti a lungo termine a favore dell’economia civile anziché la finanza speculativa, le spese militari, le grandi opere e la cementificazione selvaggia.