Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni sono liberi. La Corte suprema indiana ha annullato oggi la condanna all’ergastolo e disposto l’immediata liberazione dei due italiani accusati dell’omicidio di Francesco Montis, un amico dei due con cui erano in viaggio in India.

Il commento di Lorenzo Peruzzo, vide presidente di Arci Savona, che, anche a nome dell’associazione, si è prodigato per dar forza e voce al movimento di solidarietà creatosi attorno ai due ragazzi.

“Sono passati quasi 5 anni.
Quasi 5 anni di incredibili vicende giudiziarie quantomeno grottesche.
5 anni in cui una famiglia come tante ha vissuto una tragedia “permanente” che, giorno dopo giorno, imperterrita, non esitava a mostrare i suoi lati peggiori, lacerava ferite che parevano non potersi più rimarginare, portava all’estremo le capacità fisiche e psichiche di resistenza allo stress, all’ingiustizia, alla tristezza ed allo sconforto.
Ma questa famiglia ha avuto il coraggio di resistere, insistere, andare oltre l’estremo pur di dimostrare le proprie ragioni, o meglio le ragioni di Tommy che da anni grida la sua innocenza da carcere di Varanasi.
Tommy in questi anni ha saputo accettare tutto, dalle ingiustizie inferte dai tribunali Indiani agli insulti degli “sfigati da social network”, ha saputo trasmettere agli amici intimi ed ai famigliari una tranquillità ed una serenità senza pari. Come lui stesso scrisse ai suoi genitori qualche tempo fa, prima ancora dell’udienza della Suprema Corte,
“Sono entrato in carcere come un ragazzo in perenne conflitto con se stesso. Oggi sono talmente tranquillo che non provo nemmeno un pizzico di odio verso i responsabili di questa vergognosa tragedia”.
La tua vittoria ha ridato colore a questo triste ponente, ora è tempo di finire con le parole e finalmente festeggiare
Giustizia è fatta!”