La storia dell’edilizia carceraria in Italia viene comunemente fatta risalire al 1655, anno in cui furono ultimate le Carceri Nuove fatte costruire da Innocenzo X, su progetto di Antonio del Grande, nella Roma dello Stato Pontificio.
Da allora si sono confrontate diverse scuole di pensiero, spesso in antitesi tra loro, su come e dove costruire le carceri ma senza che mai si cercasse di superare la separazione tra carcere e società. Insomma, il carcere non più pianeta misterioso, con spazi vivibili adeguati etc., ma comunque qualcosa di “altro” rispetto alla società.
Una svolta, e non da poco, potrebbe arrivare dalla realizzazione del progetto di tre neolaureati della Facoltà di Architettura di Genova – Alessandro Alongi, Davide Perata e Sara Sasso – presentato nei giorni scorsi come Tesi di Laurea, relatore il professor Carlo Alberto Cozzani, correlatori la professoressa Antida Gazzola e l’architetto Simone Perrone: la riqualificazione dell’ex caserma Turinetto, di Albenga, in carcere all’avanguardia.
Ed è con legittimo orgoglio che possiamo dire che in questa vicenda c’è anche un po’ di Arci grazie al lavoro svolto da Sandra Bettio, responsabile Carcere e diritti di Arci Genova, e Walter Massa, presidente di Arci Liguria, che ha affiancato i corelatori ufficiali nella discussione della tesi.
Il sostegno all’iniziativa nasce dalla comune convinzione che in carcere ci siano dei cittadini e che quindi si tratti a tutti gli effetti di un pezzo di città. Ed infatti nella presentazione si esordisce affermando che “Occuparsi della città significa oltre che progettarla avere uno sguardo attento sui fenomeni sociali e sulle loro implicazioni, anche in quei casi di difficile trattazione, come nel caso delle carceri. “ In sostanza si tratta di “paragonare la struttura penitenziaria ad un piccolo nucleo cittadino” capace di “potersi aprire e relazionare con il suo contesto territoriale, dal quale attingere risorse necessarie per adempiere alla sua funzione riabilitatrice e risocializzante”.
Il progetto riguarda la riqualificazione della ex caserma Turinetto, di Albenga, in disuso da tempo. “Nella nostra idea progettuale, dove l’architettura svolge un ruolo fondamentale per stabilire un rapporto di dialogo tra detenuto e cittadino – scrivono i neo architetti – il muro di conta tradizionale viene rimosso nella sua quasi totalità: sopraelevando il comparto detentivo dalla quota di campagna, l’altezza diventa il nuovo muro e il ‘vuoto’ lasciato diventa spazio pubblico”.