Il tremendo attentato che ha colpito ieri il cuore di Tunisi – causando 24 morti e 46 feriti tra i quali alcuni molto gravi, bilancio ancora non definitivo – costituisce un feroce attacco alla democrazia tunisina. Tra i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo la Tunisia è un simbolo e un modello, un Paese con una società civile forte e consapevole, che ha dato l’avvio alle Primavere Arabe e che successivamente ha avviato un difficile percorso per consolidare e difendere la transizione democratica, abbinando stabilità e pluralismo, con il sogno di tenere insieme tradizione e modernità. Le istituzioni democratiche tunisine sono riuscite, non senza difficoltà, a mantenere l’integrità territoriale e a costruire un percorso laico e democratico, senza dover pagare pegno alle oligarchie militari e coinvolgendo anche una parte delle forze islamiche meno moderate in una logica parlamentare. Colpire la Tunisia è affermare che questo percorso non è possibile.

Colpendo il Museo del Bardo i terroristi hanno anche voluto mettere in discussione la fonte economica che rappresenta oggi circa la metà del PIL tunisino: il turismo. Colpire dei turisti – ai cui familiari esprimiamo il nostro cordoglio – vuol dire cercare di affermare una strategia globale del terrore pronta a colpire chiunque ovunque, come già accaduto a gennaio a Parigi e il mese successivo a Copenhagen.

Pensiamo, infine, che colpire Tunisi a meno di una settimana dall’apertura del Forum Sociale Mondiale, implica affermare che il dibattito plurale e democratico – che proprio tre anni fa si era riunito per la prima volta nella capitale araba – non deve avere luogo nel Paese. (Nella foto, un immagine del corteo del 2013 a Tunisi).

La gravità dell’attentato di ieri a Tunisi richiede quindi un’approfondita riflessione ma anche un’iniziativa tempestiva. L’Arci ha così promosso, già per oggi, due significative iniziative. A Genova l’appuntamento è rivolto a tutte le realtà cittadine per trovarsi alle 17.30 davanti al Consolato della Tunisia, all’inizio di Via XX Settembre: una delegazione sarà poi negli uffici del Consolato per portare un concreto segno di solidarietà col popolo tunisino. Analogamente, a Savona si terrà un  presidio alle 17.50 in Piazza Mameli – Savona per manifestare: la ferma condanna nei confronti del vile attentato terroristico e di chi lo ha compiuto e sostenuto; la piena solidarietà e sostegno alle istituzioni democratiche e alla società civile della Tunisia; la condanna di ogni ideologia oscurantista e contraria al dibattito plurale e democratico; il cordoglio alle famiglie di tutte le vittime.

Già ieri l’Arci nazionale aveva diffuso un comunicato dal titolo quanto mai eloquente: La risposta più efficace a chi col terrore vorrebbe fermare la transizione democratica in Tunisia è partecipare in massa al Forum Sociale Mondiale