«Naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose molto più importanti del denaro, ma costano un mucchio di soldi», afferma Julius Henry Marx, in arte Groucho Marx, uno dei testimonial della Campagna per il 5×1000 all’Arci di qualche anno fa. «Ci sono un mucchio di cose molto più importanti del denaro». Lo sappiamo bene noi dell’Arci: ogni giorno migliaia di donne e di uomini si incontrano, condividono interessi e passioni, scoprono il piacere dell’impegno civile. Organizzano occasioni di socialità e di svago, promuovono la formazione e la cultura. Si battono per i diritti di cittadinanza contro ogni forma di discriminazione. Lavorano per offrire solidarietà e sostegno concreto ai più svantaggiati. Sono parte attiva del grande movimento per la pace e la globalizzazione dei diritti, si impegnano nei progetti di cooperazione a fianco dei popoli del sud del mondo. «Ma costano un mucchio di soldi». Anche questo lo sappiamo bene, purtroppo. La crisi economica e finanziaria globale iniziata nel 2008 sta producendo anche in Italia effetti pesanti. Crescono il disagio sociale, la disoccupazione, la condizione di insicurezza e precarietà di fette sempre più ampie della popolazione.

Al tempo stesso le scelte dei governi Berlusconi, prima, e Monti, oggi, stanno trascinando la società italiana in una profonda regressione culturale e morale in cui è sempre più evidente la crisi dell’etica pubblica e della democrazia. In questa situazione l’Arci ha rilanciato con forza il suo progetto associativo proponendosi come motore, nei suoi circoli e nelle comunità locali, di un capillare lavoro di animazione sociale e di ricostruzione culturale, necessario al Paese per uscire dalla crisi. Lo sanno altrettanto bene i dirigenti dei nostri circoli che fanno sempre più fatica a far quadrare i loro magri bilanci. Anche per questo motivo, e per rispetto alle scelte dei nostri organismi dirigenti, alcuni anni fa abbiamo deciso di utilizzare i fondi raccolti con il 5×1000 per il sostentamento del Fondo di Garanzia, nonostante le difficoltà di una raccolta non sempre all’altezza. Ed è la scelta che faremo anche con la campagna di raccolta del 2013 in partenza in questi giorni e che vedrà un impegno della Direzione nazionale commisurato ai tempi difficili e alle magre risorse economiche di­sponibili. In particolare quest’anno, d’intesa con il settore Comunicazione, abbiamo ipotizzato di investire nella promozione di strumenti web (banner da inserire in tutti i siti dei comitati e/o dei circoli, pagine promozionali sui social network, utilizzo dell’applicazione Arci per smartphone, spedizioni via email, spot radio per le nostre webradio e non solo). Nei prossimi giorni riceverete una comunicazione dedicata in modo da poter diffondere per tempo ed efficacemente il nostro codice fiscale. Indicando il codice fiscale dell’Arci e con la nostra firma sulle dichiarazioni dei redditi possiamo aiutare l’associazione a sostenere la nostra rete territoriale e far crescere la base associativa che costituisce una risorsa tanto più importante in un momento di profonda crisi come quella che da tempo ormai affligge il nostro paese. E se da una parte questo può essere considerato un messaggio ‘difficile’ per l’esterno, allo stesso tempo questo dovrebbe essere un messaggio ‘facile’ e importante per i tanti soci e dirigenti che ogni giorno misurano sul territorio la fatica e la bellezza di stare nella nostra grande associazione.

info: walter.massa@arci.it