La dichiarazione di Walter Massa, presidente di Arci Liguria, e Stefano Kovac, presidente di Arci Genova

Tutta l’associazione partecipa alla giornata che Genova dedica oggi al ricordo dei nove “angeli del mare – le vittime della tragedia della Torre dei Piloti, Sergio Basso, Marco De Candussio, Francesco Cetrola, Daniele Fratantonio, Giovanni Iacoviello, Davide Morella, Maurizio Potenza, Michele Robazza, Giuseppe Tusa – ai superstiti ed alle loro famiglie.

«È un anno che questa tragedia è sempre presente. E nella quotidianità delle famiglie, il dolore va oltre ogni immaginazione…», queste parole dell’ammiraglio Vincenzo Melone – subentrato alla guida della Capitaneria di Porto di Genova proprio nei giorni della tragedia – pensiamo debbano suonare come un monito a non dimenticare ma anche, e forse soprattutto, a dare risposte chiare ed univoche alle domande che hanno affollato i nostri pensieri in quelle giornate drammatiche e che purtroppo restano ancora senza risposte.

Facciamo quindi nostre, tra le tante, le domande che poneva il vicedirettore de Il Secolo XIX, Alessandro Cassinis: perché si è provato a riaccendere il motore in marcia avanti così tardi e non al centro del bacino? Perché l’allarme è scattato solo all’ultimo istante? Si possono migliorare gli standard di sicurezza di un porto dove l’ingresso di Ponente è insabbiato da oltre vent’anni e le navi devono uscire spesso a marcia indietro per poi girarsi a fatica, specie quando c’è forte vento, fra la diga e le banchine? E ancora: perché la torre piloti è stata costruita a filo di banchina mentre la vecchia struttura era molto più arretrata e non sarebbe mai stata raggiunta da nessuna nave impazzita?

Come abbiamo già detto un anno fa, la città è il Porto e il Porto e i suoi lavoratori sono la città. E la città attende risposte.