Sono  592 i delegati al XVI Congresso Nazionale dell’Arci chiamati a portare il loro contributo e a votare, nella giornata conclusiva, i documenti congressuali e i nuovi organismi dirigenti.

La delegazione ligure, guidata dal presidente di Arci Liguria, Walter Massa,  è composta da 16 delegate/sostitute e 21 delegati/sostituti: 35 indicati dai 5 comitati territoriali – Genova (15), Imperia (3), La Spezia (5), Sarzana (4) e Savona (8) – e 2 dal Comitato Regionale (Walter Massa e Davide Traverso).

1.115.000 soci, 17 comitati regionali, 116 comitati provinciali, 4867 circoli diffusi su tutto il territorio nazionale: l’Arci si conferma la più grande associazione italiana di promozione sociale, impegnata sui temi della cultura e della formazione, della pace, dei diritti, del welfare, della legalità democratica, del tempo liberato.

L’Arci è una delle pochissime organizzazioni di massa nate nel ‘900 che ha superato senza traumi il passaggio di secolo. Radicata nel territorio, presente in tutte le regioni, è una comunità che organizza ogni anno migliaia di iniziative con pochi operatori retribuiti e tanto impegno volontario di donne e uomini che si riconoscono in un sistema di valori e che per praticarli mettono a disposizione una parte del proprio tempo di vita.

Ognuno contribuisce alla realizzazione del progetto collettivo scegliendo autonomamente, in base alle proprie inclinazioni e soprattutto interpretando le domande del territorio in cui opera, a quali attività dedicarsi. I nostri circoli sono quindi i nodi essenziali della grande rete Arci, ne garantiscono il radicamento nella società e la vitalità del progetto.

Dopo centinaia di assemblee congressuali svolte nelle nostre strutture di base, 116 congressi territoriali e 16 regionali, l’Associazione si avvia a celebrare il XVI Congresso nazionale, che si terrà a Bologna dal 13 al 16 marzo, i cui lavori potranno essere seguiti in streaming su www.gazzarra.org  Questo il programma dei lavori

“Dalla parte buona della vita. Il valore dell’associazionismo nel tempo della crisi” (leggi il documento congressuale) è il titolo scelto per questo appuntamento, che si colloca in un periodo denso di difficoltà e incertezze, contrassegnato da una profonda crisi culturale, economica, sociale, ambientale e democratica, che investe il nostro Paese, l’Europa e l’intero pianeta.

Il tessuto associazionistico, che rappresenta, grazie alla sua diffusione, una ricchezza peculiare dell’Italia, può svolgere un ruolo importante per rispondere allo smarrimento che si accompagna al disagio sociale che investe ormai la maggioranza dei nostri concittadini.

Noi vogliamo continuare a rappresentare una alternativa alla solitudine, alla sfiducia, alla disgregazione sociale, sostenendo i cittadini svantaggiati, prevenendo il disagio, opponendoci all’emarginazione e alla discriminazione in tutte le sue forme, rafforzando le possibilità di accesso alla cultura e valorizzando le capacità creative delle persone, sperimentando pratiche ispirate a un diverso modello di sviluppo, ecologicamente e socialmente sostenibile. Scegliendo, cioè, di stare dalla parte buona della vita, nel campo di chi, a partire dal territorio in cui abita, si adopera per costruire alternative concrete allo stato di cose presenti e gettare le basi per un futuro diverso.

In questo Congresso cercheremo di analizzare a fondo le trasformazioni che attraversano il Paese per aggiornare il nostro progetto e il nostro modello associativo, cercando di attrezzare innanzitutto noi stessi a resistere alle difficoltà di questo tempo, salvaguardando il nostro patrimonio associativo.