Le minacce rivolte questa mattina ad un fotogiornalista del quotidiano Il Secolo XIX costituiscono un fatto grave ed inaccettabile che condanniamo senza mezze misure, esprimendo nel contempo al fotografo stima e solidarietà, anche per non aver esitato a fare il proprio lavoro nonostante le minacce.

L’arroganza di larga parte della classe politica, soprattutto di governo, ha purtroppo fatto scuola.

Sappiamo però che gli italiani non si lasciano più incantare da quanti in nome del nuovo hanno di fatto consolidato ed esteso la rete del malaffare.

Proprio mentre la nostra regione è nuovamente al centro di una grossa operazione antimafie, sono stati resi noti i significativi dati di una ricerca effettuata nel periodo 25/27 giugno 2011 dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis: Il 70% degli italiani esprime la propria netta contrarietà a porre dei limiti alle intercettazioni nelle indagini giudiziarie, nella consapevolezza – ribadita anche dal procuratore di Napoli Lepore e dal procuratore nazionale antimafia Grasso – che si tratti di uno strumento fondamentale senza il quale molte inchieste non avrebbero mai visto la luce”.

Altrettanto significativo il fatto che il 40% degli intervistati si sia pronunciato per la pubblicazione ‘tout court’ delle intercettazioni mentre un altro 43% chiede che vengano posti limiti “soltanto alla diffusione di notizie sulla vita privata e su persone estranee al contesto di indagine”.

Questi dati ribadiscono la sempre più forte richiesta di cambiamento vero e profondo che viene da larghissima parte della società. Di questa richiesta è doveroso tenere conto e confidiamo nel sostegno dei mezzi di informazione per una battaglia comune su questi temi.

Walter Massa

Presidente Arci Liguria