Anche a Genova, dopo Parigi e Bruxelles, mobilitazione dei cittadini per un’Europa senza frontiere davanti al consolato danese.

Giovedì 26 maggio alle ore 11 davanti al Consolato della Danimarca, in Via S.Siro, all’angolo con Via Cairoli, cittadini e associazioni della Liguria (Movimento federalista europeo, Sinistra ecologia e libertà e Arci) manifesteranno a favore della libera circolazione in Europa e contro la decisione unilaterale del governo danese di reintrodurre i controlli alla frontiera in violazione del trattato di Schengen.

Tale decisione segue la richiesta dei governi francese e italiano di rivedere il trattato di Schengen, che garantisce la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione euorpea.

Per questo motivo le associazioni promotrici e alcune personalità del mondo associativo e politico della Liguria chiederanno un incontro al
console danese al quale consegneranno una lettera con l’appello “per una Europa senza frontiere” che sta mobilitando i cittadini europei in
diverse città del vecchio continente.
A cura dell’Ufficio stampa del Mfe sezione di Genova, info: 347.0359693, genova@mfe.it

Appello per una Europa senza frontiere.

Il diritto alla libertà di movimento e il diritto di spostarsi attraverso l’area Schengen senza controlli alle frontiere sono due
principi fondamentali della cittadinanza europea. Sono tra le realizzazioni europee più popolari e più ampiamente riconosciute.
Rifiutiamo che questi diritti vengano messi in discussione.

La decisione unilaterale della Danimarca di reintrodurre i controlli alle frontiere, così come i recenti tentativi di bloccare al confine
tra Italia e Francia i migranti provenienti dalla Tunisia, hanno fatto cadere l’Europa ad un livello mai così basso dalle espulsioni dei Rom
da Francia e Italia la scorsa estate.

Non è più accettabile che il diritto alla libera circolazione sia minacciato dall’incapacità degli Stati che hanno ratificato il
trattato di Schengen di arrivare ad una comune politica estera, di sicurezza e sociale. Non è più accettabile che questa incapacità si
traduca in una pericolosa retorica populista e xenofoba che cerca di scaricare sui più deboli le cause della crisi.

La primavera araba non deve trasformarsi nella fine del sogno europeo. La reazione europea agli storici eventi dei paesi del Nord Africa è
stata quella di alzare nuovi muri e chiudere le frontiere anche per gli stessi cittadini europei. L’Unione Europea dovrebbe invece essere
un esempio di solidarietà e cooperazione tra i popoli e lavorare per promuovere la pace, la democrazie e le libertà.

L’ideale di un’Europa libera, unita e aperta al resto del mondo non deve essere lasciato cadere. Facciamo appello alle istituzioni
nazionali ed europee, ai cittadini, ai movimenti della società civile e ai politici di tutto il continente affinché l’Europa rilanci il
processo di unione politica e non torni ad essere  un continente tragico e diviso

Sottoscritto da (aggiornamento al 24 maggio ore 12):

Piergiorgio Grossi – segretario Movimento Federalista Europeo Genova
Stefano Quaranta – coordinatore ligure Sinistra Ecologia Libertà
Valerio Barbini coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà Genova
Luca Pastorino – segretario Aiccre Liguria e sindaco di Bogliasco
Maria Pia Bozzo – Direzione regionale del Partito Democratico
Alessandra Ballerini – avvocato impegnato sui diritti degli immigrati
Walter Massa – presidente Arci Liguria
Lorenzo Basso – segretario ligure Partito Democratico