Le iniziative relative al decennale del G8 2001 sono ormai già in pieno svolgimento, con l’attivo coinvolgimento direaltà genovesi piccole e grandi che hanno saputo interpretarne in pieno le indicazioni emerse dalle discussioni preparatorie: recuperare, allargare ed aggiornare lo ‘spirito diGenova’, guardando avanti, al futuro cheabbiamo, tutti e tutte, la responsabilità di costruire. Guardare avanti, ovviamente, senza dimenticare il passato, anzi. E un prezioso contributo in questo senso viene da Cassandra, una mostra su questi dieci anni di storia, dal primo forum sociale mondiale di Porto Alegre alla rivolta nel Maghreb. Una mostra il cui percorso comprende una sezione cronologica, una sezione sui fatti di Genova e quattro grandi aree tematiche:
guerra-repressione, economia-lavoro, beni comuni, società. Una scelta riconducibile a una delle parole d’ordine che ci siamo dati: «guardare l’oggi anche con gli occhi di ieri».
Il percorso che ci ha portati a realizzare il fitto e ricco calendario di eventi è iniziato nel luglio 2010 in un clima politico ben diverso, con una consultazione regionale in cui non c’era stata quella netta affermazione del centro- sinistra che si sperava – 7 regioni su 13 – anche se non mancavano timidi segnali di risveglio politico del nostro paese.
Il percorso è stato lungo e complesso, così come impegnativo è stato il confronto tra le diverse componenti – i soggetti che allora c’erano, altri che all’epoca non esistevano e altri ancora che hanno deciso di esserci oggi – tutti concordi nella scelta di ‘contaminarci tra diversi’. Elemento sicuramente di rilievo se pensiamo, ad esempio, al significato del coinvolgimento di una realtà importante come la Cgil in un percorso come questo.
Come Arci abbiamo svolto, anche in questo contesto, un ruolo di primo piano, come già avvenne nel 2001; un ruolo attivo per rispondere positivamente alla grande fiducia che da molti settori c’era, e permane, nei nostri confronti.
Uno dei punti di eccellenza di questo percorso è stato aver voluto rendere il più possibile partecipe la città coinvolgendo tutte quelle realtà piccole e grandi che sono presenti nel tessuto sociale di Genova. Una sorta di ‘risarcimento’, si potrebbe dire, a una città che si è vista infliggere ferite profonde che non sono ancora completamente cicatrizzate.
E abbiamo voluto farlo coinvolgendo quanto più possibile le periferie della città in tutto il periodo che va da giugno al 19 luglio, giorno in cui inizierà la ‘settimana clou’ con gli eventi nazionali, e non solo, che si concluderà con l’assemblea internazionale del 24 luglio. È possibile consultare il programma
dettagliato e aggiornato sul sito www.genova2011.org. Tra le numerose iniziative che ci vedono coinvolti una in particolare merita di essere ulteriormente segnalata: la realizzazione della prima edizione del Laboratorio di formazione La transizione ad un’altra economia e ad un’altra società, riservato a giovani dirigenti di associazioni e organizzazioni ‘under 35’.
Saremo in tanti quindi a Genova, per ricordare certamente ma, soprattutto, per ripartire e ritrovare una speranza e una voglia di futuro mai sopite.

Walter Massa