Savona, Genova e Imperia: la Liguria travolta da inchieste che rivelano intrecci torbidi tra organizzazioni criminali e mondo dell’impresa, inquietanti scenari di estorsione, corruzione e turabativa d’asta connessi con il protagonismo delle cosche locali e complicità politiche.

Dopo gli arresti di Savona, la clamorosa operazione di ieri tra Genova, Gela e la Lombardia che ha fatto riemergere l’incubo della presenza di Cosa Nostra in Città, dopo che l’operazione “Infinito” aveva rivelato i contorni di un radicamento consolidato della ‘ndrangheta (con i provvedimento giudiziari avvenuti nello scorso mese di giugno) si aggiunge oggi la notizia dell’arresto del Presidente del Tribunale di Imperia accusato di millantato credito e corruzione in atti giudiziari, tesi, si presume, a favorire affiliati a cosche calabresi.

Non è possibile restare indifferenti a questi fatti, è necessario rilanciare il concreto impegno delle organizzazioni sindacali, della buona politica, di tutto il terzo settore perché all’arroganza mafiosa si risponda con coraggio, iniziative di carattere culturale e soprattuto atti legislativi concreti.

Anche la Regione può fare tanto!

A nome dell’associazione mi unisco quindi all’appello dei consiglieri regionali Matteo Rossi e Lorenzo Basso affinché possa approvarsi al più presto il disegno di legge ligure sull’antimafia, presentato su iniziativa del Gruppo Consiliare del Partito Democraitco e che Libera ha apprezzato per l’efficacia del suo articolato.

I fatti avvenuti a Genova, a Savona, a Imperia ci impongono indubbiamente di reagire al più presto, di dimostrare ancora una volta su questi temi capacità di unire e non di dividere, forte condivisione e slancio ideale, pertanto auspichiamo l’approvazione di questa legge entro l’estate.

In questi giorni Libera è nelle scuole a raccontare la legalità e a portare speranza: è nostro dovere credere nel cambiamento e sostenere ogni buona politica tesa a favorirlo.

Matteo Lupi