La società civile, movimenti, attori sociali da Maghreb, Africa, Mediterraneo,  Europa, Asia e America a Marrakech per la giustizia climatica

L’Arci parteciperà, insieme a tante altre organizzazioni e movimenti sociali di tutto il mondo e a rappresentanti italiani degli aderenti alla Coalizione per il Clima alla manifestazione internazionale per la giustizia climatica in programma il 13 novembre a Marrakech durante la COP22 sul clima e alle iniziative in programma nello Spazio Autogestito dal 14 al 17 novembre.

La delegazione Arci sarà composta da Aldo Dessì, Mathieu Scialino, Sara Prestianni e Andrea Marziano.

Il coordinamento della manifestazione, così come lo Spazio Autogestito della società civile, è realizzato dalla Coalizione Marocchine per la Giustizia Climatica che riunisce un gran numero di organizzazioni sociali, associazioni, movimenti di base, sindacati, in collaborazione con un Comitato Internazionale composto di un gran numero di attori sociali di tutti i continenti, non solo ecologisti.

La devastazione prodotta dal cambio climatico non produce solo danni alla natura, alla biodiversità, al territorio. Fasce sempre più ampie di settori sociali in tutte le regioni del pianeta stanno già pagando e pagheranno ancor di più nel prossimo periodo enormi prezzi sociali: si contano a milioni gli sfollati, i migranti e rifugiati climatici, i posti di lavoro perduti, le comunità distrutte e disperse.

Una transizione giusta ed equa a un nuovo modello di vivere, produrre, consumare è ormai una priorità per tutti gli attori sociali democratici del pianeta. Dopo l’elezione di Trump e le sue anti-scientifiche prime dichiarazioni sulla presunta inesistenza del problema, la mobilitazione della società civile diventa ancora più necessaria ed importante.

Gli attori sociali dell’Africa, il continente che ospita la COP, chiedono impegni al finanziamento delle strategie di mitigazione e adattamento per sostenere le comunità che già patiscono i danni più devastanti, e chiedono che queste politiche siano gestite in modo democratico e partecipato dalle comunità locali, per progetti che non nascondano ulteriore colonizzazione e sfruttamento delle risorse naturali, energetiche, umane e territoriali.

Il Marocco è anche un grande paese Mediterraneo, e anche questo sarà un tema al centro della discussione, per proseguire nella elaborazione di un progetto realistico e credibile di alternativa: il nostro mare comune, il più inquinato del mondo, cimitero di migranti e periferia sempre più povera può e deve ritornare a garantire benessere, lavoro e sicurezza umana alle popolazioni che vivono sulle sue sponde. E’ l’unico modo efficace per sconfiggere i movimenti reazionari nutriti dalla frustrazione popolare su entrambe le sue rive.

La manifestazione internazionale del 13 novembre partirà alle ore 14.00 dallo stadio El Harti. Lo Spazio Autogestito, che dal 14 al 17 novembre ospiterà dibattiti, assemblee e seminari, si trova presso la Facoltà di Scienze e Tecniche, Boulevard Abdelkrim Al Khattabi.