Impossibilitati a varcare il confine francese e bloccati dalle forze dell’ordine davanti alla Stazione di Ventimiglia. Queste le sole verità in mezzo a tante bugie raccontate in queste settimane dai Governi italiano e francese.


Dichiarazione di Walter Massa, presidente Arci Liguria e Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci nazionale

Nonostante la difficoltà a discernere le notizie fondate dalle voci incontrollate, gli avvenimenti odierni di Ventimiglia confermano quanto andiamo denunciando da tempo:  i governi francese e italiano stanno facendo un cinico gioco delle parti sulla pelle di migranti e profughi tunisini. Una volta di più il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone diventa carta straccia – come già accaduto in passato – quando fa comodo ai governi italiano e francese e l’immotivata interruzione di un pubblico servizio ha impedito a cittadini italiani e non, muniti dei documenti necessari, di esercitare il loro diritto di muoversi liberamente. Il tutto condito da una immotivata e pericolosa tensione che si e’ venuta a creare nella cittadina ligure di confine.

Il governo italiano ha infatti costretto i viaggiatori dei treni a scendere a Ventimiglia, bloccandoli poi, insieme agli altri manifestanti, nella piazza della stazione, mentre il ministro francese beffardamente dichiarava che il blocco dei treni verso la Francia era “una misura temporanea per ragioni di ordine pubblico motivata dal fatto che era in corso una manifestazione a Ventimiglia”

Il treno della dignita ha dimostrato – se mai ce ne fosse stato bisogno – come le cose dette e scritte in questi giorni circa la libera circolazione europea “purche’ in possesso di regolari documenti” siano state smentite dai fatti.

Il Governo italiano non puo’ richiamare al rispetto delle regole dell’Unione Europea e chiedere la solidarieta’ degli altri Stati membri solo quando fa comodo. Infatti mentre il Ministro Maroni dichiara di attenersi alle regole UE, contemporaneamente attua rimpatri di massa verso la Tunisia contro le disposizioni della direttiva rimpatri. Sarkosy e Maroni dimostrano di avere un unico interesse in questa vicenda: le prossime elezioni.

Ventimiglia, 17 aprile 2011