Arci Liguria si associa nella condanna dell’ennesimo episodio di transfobia ad opera di un gruppo di giovani,  esprimendo solidarietà  alla vittima e alla persona intervenuta che per questo è stata ricoverata d’urgenza in ospedale.  La nostra associazione, che non ha esitato a sostenere l’iniziativa della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia ribadisce il proprio impegno a lottare per la piena affermazione della dignità e il raggiungimento della felicità per migliaia di persone, per i loro amici, le loro famiglie e i loro familiari.  Si tratta, non dimentichiamolo, di far applicare il dettato costituzionale, ignorato nel caso della minoranza specifica di gay, lesbiche e trans e di troppe minoranze che vivono il Paese e che ancora attendono la cancellazione di quegli ostacoli sociali e dei tanti limiti di fatto alla libertà e all’eguaglianza che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

(da Genova24.it) – Apprendiamo dai quotidiani del caso di transfobia verificatosi ieri a Sampierdarena e delle gravi conseguenze che hanno portato un uomo, intervenuto per far cessare l’episodio, ad essere ricoverato in ospedale.

In sostanza pare di capire che un gruppo di 10 ragazzi, i giornali parlano giustamente di “branco”, alle sei del mattino stesse pesantemente insultando e deridendo una persona transessuale. Già questa notizia basterebbe a preoccupare, abbiamo sempre parlato di Genova come di una città accogliente e aperta alle differenze e continuiamo a pensarlo, una rondine non fa primavera, ma un caso di transfobia, e per di più con le dinamiche di branco descritte speriamo sappia creare viva preoccupazione.

Apprendiamo sempre dalla stampa che un cittadino, leggiamo il nome di Marco ma non sappiamo se sia il suo nome o un nome attribuito di fantasia, è intervenuto in difesa della ragazza transessuale e per questo è stato aggredito dai 10 ragazzi. La ragazza transessuale ha allora chiamato soccorsi e Marco (?) è stato ricoverato d’urgenza al San Martino e operato (anche se sulle sue condizioni leggiamo versioni divergenti).

In questi giorni a Genova si celebra la “settimana dei diritti” organizzata dal Comune che ha come tema I Giusti.

Attenendoci a quanto riportato dai giornali ci sentiamo quindi di ringraziare il Signor Marco, se questo è il suo nome, di ringraziare un Giusto, uno dei tanti che, trovandosi davanti alla scelta di ignorare la discriminazione e la violenza, tirare dritti come se niente fosse o intervenire ha scelto di non fare finta di niente.

Sappiamo che non è facile intervenire e che i più spesso fanno finta di niente, tante ragazze e tanti ragazzi aggrediti per omofobia e transfobia purtroppo raccontano del disinteresse dei passanti mentre venivano derisi, insultati, aggrediti. Marco è intervenuto e ne ha fatto anche le spese direttamente.

Speriamo che l’organizzazione della Città dei Diritti abbia l’occasione di dare spazio al caso e di ringraziare, a nome del Comune, un Giusto lontano dai riflettori, uno di quei cittadini che rendono la nostra città e il nostro mondo migliori con atti di eroismo, perchè di questo si tratta, disinteressati e spontanei.

Per quanto ci riguarda, non potendolo fare direttamente, confidiamo nei media perchè possano portare a lui la nostra sincera gratitudine.
Nel caso ci sia bisogno di assistenza legale saremmo lieti di poter offrire il nostro apporto attraverso i nostri legali.Stiamo inoltre valutando,qualora sia il caso di costituirci parte civile come Arcigay ha già fatto più volte.

Non possiamo però evitare, davanti all’ennesimo caso in questo Paese, di sottolineare come l’Italia sia ancora priva di una legge contro l’omotransfobia, caso più unico che raro in Europa.

In queste settimane abbiamo visto continuare a slittare il dibattito riguardante l’ennesima proposta di legge contro l’omotransfobia. Non è accettabile che, davanti a notizie di cronaca come queste, il Parlamento continui a rispondere con disinteresse.
Un Paese civile non può tollerare la discriminazione, l’Europa contrasta le discriminazioni, il Parlamento Italiano sappia questa volta, anche se con grande ritardo, dimostrarsi civile e porti in nostro paese nell’Europa dei diritti.