Il Presidente della Provincia di Savona non ha esitato ad affermare che i partecipanti al riuscito sit-in di Savona – in cui l’unico incidente serio é stato l’investimento di un agente da parte di una macchina dell’organizzazione – dovrebbero essere tutti denunciati. Prontamente Giovanni Durante, presidente di Arci Savona, e Stefano Milano, della Libreria Ubik, sfidano il signor Vaccarezza:  “Facciamo una proposta a Lei, Presidente di una Provincia della Repubblica, sempre in nome della legge: se è disposto a denunciare la Lega per questi comportamenti specifici sopracitati per ‘vilipendio allo Stato’ e ‘attentato alla Costituzione’, noi siamo prontissimi ad autodenunciarci per il sit-in pacifico e per la protesta in strada contro il giro di Padania.”. Vedremo la risposta del signor Vaccarezza, ammesso che ci sarà. Questa la lettera aperta dei due compagni.

Egr. Sig. Angelo Vaccarezza,

Lei che protesta vivacemente in nome del diritto e della legge contro la manifestazione di mercoledì che ha rallentato la corsa ciclistica politica e secessionista denominata “Giro della Padania”, perché non ha mai detto nulla sul carattere eversivo del movimento leghista, scritto nel suo nome stesso “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”, e confermato da Bossi e da altri esponenti in diversi comizi? Secondo molti giuristi ciò rappresenta un sovvertimento dell’ordine costituzionale, secondo cui la Repubblica è “una e indivisibile” (art. 5).

Perché non ha mai detto nulla sulla costituzione e il reclutamento della Guardia padana, che è illegale che per molto tempo ha permesso di indagare diversi dirigenti nazionali per banda armata?

Perché sig. Vaccarezza non ha mai detto nulla delle dichiarazioni della Lega del tipo “abbiamo pronti 300.000 uomini armati”, “imbracceremo i fucili contro Roma”, “per il fucile c’è sempre prima volta”, dichiarazioni illegali e di rilevanza penale, che vanno contro i principi fondanti della nostra Costituzione, in spregio alle Istituzioni che Lei rappresenta, o alla fascia tricolore che Lei porta nelle cerimonie pubbliche?

Perché non ha mai detto nulla del fatto che al secessionismo, proclamato in nome della Padania e dei padani, cioè di una nazione e di una “razza” inesistenti, si accompagna un conclamato razzismo contro chi non è padano, dai romani, ai meridionali agli immigrati ai “diversi”, disabili o gay? Tutti “fuori dalla Padania” (o meglio dentro quando e per quanto servano come mano d’opera da sfruttare in nero; poi espunti dalle graduatorie se insegnanti o magistrati meridionali; ancora peggio se migranti, espulsi, “sgomberati”, esclusi dal diritto alla scuola, alla casa o alla salute). Questo contrasta con l’art. 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Facciamo una proposta a Lei, Presidente di una Provincia della Repubblica, sempre in nome della legge: se è disposto a denunciare la Lega per questi comportamenti specifici sopracitati per ‘vilipendio allo Stato’ e ‘attentato alla Costituzione’, noi siamo prontissimi ad autodenunciarci per il sit-in pacifico e per la protesta in strada contro il giro di Padania.

Non abbiamo niente contro i ciclisti, ma questo Giro è ‘politico’ e finalizzato al progetto leghista di Secessione, denunciabile quindi per vilipendio alla Repubblica Italiana (come recentemente affermato anche da diversi intellettuali, tra cui il vostro Vicedirettore Massimo Gramellini), e in nome della Costituzione potrò trovare sempre e dovunque una risposta politica forte, come quella di un sit-in.

Giovanni Durante

Arci Savona

Stefano Milano

Libreria Ubik