Agli inizi del 2014 il comune di Genova ha assistito alla più grande confisca di beni immobili alla criminalità organizzata mai avvenuta in una città del Nord Italia.

La famiglia palermitana dei Canfarotta, a partire dagli anni ’70, aveva costruito un patrimonio immobiliare di 115 immobili, 96 dei quali sparsi su tutto il capoluogo ligure, da ovest (i quartieri di Coronata e Sampierdarena), ad est (Sturla), passando per il centro storico e la Maddalena, la parte più antica della città; la maggioranza di questi piccoli appartamenti, magazzini, esercizi commerciali, erano affittati a costi esorbitanti a persone fragili. I prevenuti vennero infatti condannati per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il sequestro e la confisca dei beni alle associazioni di stampo mafioso venne introdotta nel 1982, con la legge Rognoni-La Torre: la legge 109/96 introdusse il RIUTILIZZO per fini SOCIALE dei beni.

In tutta Italia sono oltre 400 le realtà associative che gestiscono beni confiscati, veri e propri presidi di legalità sul territorio, simbolo tangibile della forza statale di lotta alle mafie e di ripristino di una economia sana e virtuosa.

Una delle realtà più importanti è il Cantiere per la legalità responsabile, una rete di associazioni sul territorio nata per sensibilizzare e informare la cittadinanza sul tema del riutilizzo dei beni, che insieme a Libera e MafiaNonÈ seguono da tempo la vicenda dei Canfarotta ed intendono promuovere un dibattito perché anche a Genova ci sia consapevolezza che un processo di riutilizzo virtuoso può (e deve) partire, che può costituire una grande risorsa per tutta la comunità.

Ed è proprio per questo che sabato 2 aprile, all’Altrove – Teatro della Maddalena, le associazioni hanno organizzato un convegno per approfondire l’argomento dei beni confiscati. Un incontro aperto, a partire dalle 18.30, con gli interventi di Mattia Maestri, dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata (CROSS) dell’Università degli studi di Milano, e Ilenia Morachioli, presidente dell’associazione L’égalité di Sarzana che racconterà del progetto di riutilizzo sociale il “Quarto Piano”, inaugurato a Gennaio 2016. Modera Silvia Pesenti di Libera Genova.

Al termine del convegno, alle 20.30, verrà proiettato il film “La nostra terra” (2014) di Giulio Manfredonia, che ispirandosi alla realtà, racconta la nascita di alcune cooperative agricole su terreni confiscati alla mafia.