L’articolo di Walter Massa pubblicato oggi da Il Secolo XIX.

Arci segue con grande attenzione le vicende legate al rinnovo dell`amministrazione comunale, momento importante per una cittadinanza attiva e consapevole. Attenzione che, come già in passato, è contraccambiata dalle forze politiche in sintonia con la nostra “visione del mondo”, interessate ad individuare possibili candidati capaci di garantire il necessario stretto legame con la società civile. In questo senso ho ricevuto in prima persona lusinghiere proposte che costituiscono un importante riconoscimento per l`intera associazione e per la sua credibilità, oltre che per quanto ho provato a fare in tanti anni di impegno politico e sociale. Come già in passato, la mia scelta è quella di restare in associazione per continuare a portare avanti il nostro progetto associativo, autonomo ma non autistico. Can- didarsi responsabilmente a ricopre ruoli importanti significa avere alle spalle un percorso adeguato per poter rappresentare qualcuno: non ci si inventa consiglieri o assessori. Altrimenti di che rappresentanza parliamo? Tale scelta rafforza l`impegno mio e dell`intera Arci a continuare nella collaborazione, mai acritica, con le amministrazioni, ai diversi livelli, perché non perdano la bussola delle priorità e soprattutto il rapporto con i cittadini. Altrettanto limpida è la scelta di campo dell`Arci; noi stiamo con il centrosinistra oggi rappresentato da Marco Doria, vincitore dalla ultime primarie. Una scelta forte e coerente dettata da anni di lavoro per sostenere, difen- dere e promuovere le case della sinistra diffusa che oggi sono i nostri circoli. Una scelta di campo, ne siamo consapevoli, che necessariamente produce azioni e prese di posizione conseguenti come quella di scegliere di evitare la retorica dell`equidistanza dai candidati. La scelta dell`associazione, cosi è sempre stato, è di confrontarsi con chi intende rappresentare un campo di forze ben definito: quello progressista e della sinistra. Quello per cui ogni giorno, elezioni o non elezioni, lavoriamo. Può apparire una scelta di chiusura, ma non lo è. E` una questione di coerenza verso noi stessi, verso i potenziali interlocutori e verso i cittadini. L`Arci riconosce in Marco Doria un interlocutore credibile, soprattutto per quella capacità di ascolto messa in campo e per la sobrietà utile ad una buona amministrazione. Marco Doria non dice e non fa cose straordinarie e soprattutto non annuncia miracoli. Chiede a gran voce aiuto per far uscire dalle secche questa città. E` una debolezza? No, tutt’altro. E` la sua forza, quella capacita` di intercettare quel bisogno di sentirsi utili alla propria comunità. Affascina, infine, questa idea dei laboratori permanenti di programma che Doria ha lanciato. La considero una sfida alla quale l`Arci, e io personalmente, non ci sottrarremo. Mettere in campo la rete di luoghi e persone già impegnate per il proprio quartiere e il proprio municipio; diventare sedi di confronto delle idee, dove “masticare”, discutere e far nascere proposte per la città. Una bella sfida che, come si può intuire, qualunque cittadino può raccogliere.

WALTER MASSA è presidente Arci Liguria