Anche l’Arci partecipa allo sciopero generale europeo del 14 novembre contro l’austerità, inserito nell’agenda comune di mobilitazioni decisa dai partecipanti a Firenze 10+10. E proprio dalle giornate di Firenze vi proponiamo l’intervento Firenze di Ciro D’Alessio, 32 anni, da 7 operaio Fiat, a margine del seminario che ha visto protagonisti sindacati italiani ed europei (Cgil, Fiom, Filcam per l’Italia, Fmt Cgt per la Francia, CCOO per la Spagna), con la Joint Social Conference (Conferenza sociale europea che riunisce sindacati, ong, movimenti sociali che si abbattono contro le politiche di austerità).

Ciro, che saldava lamiere a Pomigliano prima dell’espulsione dei tesserati Fiom, in questi anni ha fatto militanza a tempo pieno senza mai mollare. «L’annuncio di Marchionne, 19 contro 19, ha avuto effetto opposto a quanto lui sperava… invece di una guerra tra poveri, ha svegliato le coscienze. Pensa che un delegato RSU ha ricevuto la telefonata di un operaio che gli ha detto “se entri te al posto mio, sono contento”».

«Il problema vero di Pomigliano è che a luglio 2013 scade la cassa integrazione per 2300 lavoratori – ha continuato Ciro D’Alessio -, se non c’è posto per reintegrarne 19, dove si metteranno questi altri? La risposta della Fiom è: contratti di solidarietà e orario ridotto.».

«Ormai sembra retorica ricordarlo, ma siamo una Repubblica fondata sul lavoro! Per questo è importante che il 14 novembre anche in Italia lo sciopero europeo sia molto partecipato: Pomigliano sarà uno dei luoghi simbolo della mobilitazione».