Stiamo entrando in una nuova fase della gestione dell’emergenza causata dal coronavirus: al progressivo miglioramento della situazione sanitaria corrisponde la lenta e graduale ripresa di molte attività alle quali eravamo abituati prima del marzo scorso.
I nostri spazi associativi da alcuni giorni sono stati finalmente riaperti ma restano ancora molte incognite per la concreta possibilità di svolgere le tante iniziative sociali, ricreative e solidali organizzate quotidianamente dalla ricca rete di circoli e società di mutuo soccorso nella nostra regione. È forte la necessità di tornare al più presto a godere del diritto della libertà di associazione e vivere collettivamente momenti di socialità e cultura riducendo sempre più il distanziamento che da fisico si è tramutato in sociale.
Durante il periodo della crisi abbiamo provato a mantenere vivo il nostro rapporto con i soci e a diffondere cultura e socialità attraverso il web, con molti eventi grazie anche alla programmazione di “Resistenza Virale”.
Non siamo venuti meno nemmeno alla nostra missione rispondendo, attraverso azioni di solidarietà̀ diffusa di volontarie e volontari, alla nostra vocazione mutualistica: centinaia di interventi nei confronti delle persone in difficoltà grazie a spese condivise, distribuzione di pasti e mascherine, assistenza per i compiti a bambine e bambini, sportelli di ascolto e supporto psicologico, distribuzione di buoni pasto e altro ancora, spesso in collaborazione e supporto degli enti locali.
Come abbiamo già evidenziato, tuttavia, la tangibile presenza della rete ARCI sul territorio anche nel momento della crisi è stata accompagnata dall’assenza della necessaria attenzione al Terzo Settore sia nei provvedimenti nazionali sia in quelli regionali. Più volte, in diverse sedi, abbiamo sottolineato l’urgenza di un maggiore riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dalle associazioni per il mantenimento della coesione sociale nelle nostre comunità.
Oggi è vivo il rischio di perdere molti di queste esperienze. Siamo fortemente preoccupati, non possiamo permetterci di lasciare paesi, quartieri e città con ridotte opportunità e occasioni di crescita collettiva come quelle offerte dai nostri circoli che promuovono lettura, teatro, cinema, ballo, laboratori educativi, arti visive e musica dal vivo attraverso decine di migliaia di eventi, spesso gratuiti. Le nostre basi rappresentano spazi di espressione per tanti giovani artisti ed educano un pubblico nuovo all’arte ed alla cultura diffusa.

In queste settimane siamo stati costantemente impegnati nel cercare di tenere viva l’attenzione sul nostro mondo, soprattutto con la Regione, perché si arrivi davvero alla predisposizione di aiuti concreti e alla presa di consapevolezza da parte delle istituzioni dello straordinario e poliedrico patrimonio di esperienze rappresentato dal mondo dell’associazionismo in Liguria. E proprio in tale contesto si colloca l’iniziativa organizzata per giovedì 11 giugno: in diretta sulle pagine social di ARCI Liguria comitati territoriali e circoli incontreranno l’assessore alla cultura regionale Ilaria Cavo e il vicepresidente di ANCI Liguria Fabio Natta. Sarà l’occasione perché la voce di chi è impegnato quotidianamente nelle oltre trecento basi associative liguri giunga direttamente alle istituzioni. Un dialogo per porre all’attenzione di Regione ed enti locali le difficoltà e i bisogni di circoli e società di mutuo soccorso, affinché siano al centro di politiche e azioni concrete per evitare il rischio della perdita di questi presidi di socialità, cultura e solidarietà.

Francesco Marchese, presidente Arci Liguria