E’ il giorno dopo il lutto cittadino per l’incredibile tragedia avvenuta nel nostro Porto.

Non è facile dunque riordinare le idee e andare avanti con il nostro lavoro. Ma occorre farlo e quindi ripartiamo.

Questo editoriale infatti è stato pensato per dare risalto e senso all’iniziativa che abbiamo programmato il 18 maggio prossimo a Genova, dedicata alle Società di Mutuo Soccorso e, più in generale al rilancio del tema mutualistico. Partiamo da un punto preciso: l’Arci ligure oggi è il soggetto di rappresentanza più significativo del mondo del mutuo soccorso. E’ nostro dovere quindi tentare di essere utili a questo spaccato di storia e attualità, provando, laddove necessario a rilanciarlo. A questo proposito è bene tenere a mente che la legge nazionale 3818 del 1886, che da sempre disciplina la costituzione e il funzionamento delle SMS e che non era mai stata attualizzata in 126 anni di storia italiana, con il DL” sviluppo bis” – articolo 23 del 2012 è stata modificata. Il legislatore infatti è andato ad intervenire in modo decisivo nella legge, per rilanciare le funzioni mutualistiche, sanitarie e sociali dei sodalizi, che potranno così dare – noi speriamo – un contributo per contrastare le nuove e complesse difficoltà venutesi a creare per colpa della crisi in atto in sempre più larghi strati della popolazione.

Questa sfida deve essere raccolta dall’Arci certamente ma, anche e soprattutto, dalle Società in modo positivo e propositivo, come uno stimolo e non come una “vessazione”, con l’obiettivo strategico di tornare ad essere parte centrale delle politiche di welfare, pienamente riconosciute dalle Istituzioni, con il principale compito di riannodare il filo con le comunità territoriali, con i soci/cittadini e, più in generale, con le persone in difficoltà.

Nel merito del DL le modifiche agli articoli 2, 3 e 4 della legge non lasciano molti spazi di interpretazione, le SMS “devono” svolgere attività mutualistica in campo socio sanitario e nel contempo “non possono” svolgere attività d’impresa o commerciale.

Da qui ne deduciamo che una Società operaia, ad esempio, “non potrebbe” avere un bar-ristorante con licenza pubblica, perché configura certamente un’attività commerciale e imprenditoriale.

Da qui, quindi occorre ripartire.

Come Arci Liguria ci stiamo dunque impegnando per creare le condizioni politiche, culturali ed associative che permettano alle SMS di rinnovarsi creando un percorso condiviso di nuova mutualità per i sodalizi e i soci. Pensiamo che le Società potranno corrispondere alle modifiche di legge se offriranno ai propri associati i servizi mutualistici (anche mediati da organizzazioni più grandi) ed è proprio per questo che abbiamo deciso di investire con decisione nel progetto della SMS Mutua Ligure con Legacoop, Fimiv, Auser, Anpas, Coop Liguria e la Mutua Cesare Pozzo. Una realtà già oggi che di fatto rafforza il percorso di convenzionamento già attuato con la SNMS Cesare Pozzo e di cui, spero, tutti i nostri soci siano a conoscenza.

Sempre come Arci regionale abbiamo stipulato una convenzione con la “rete degli ambulatori sociali” presso i quali i soci Arci possono ottenere sconti significativi sui servizi di diagnostica, clinici e medici.

Pensiamo, infine, che le stesse Società dell’Arci debbano creare, con proprie risorse seppur limitate, dei nuovi servizi mutualistici interni, come la creazione di piccoli ambulatori sociali dove svolgere attività di terapia iniettiva e servizi di base per i soci anziani, oppure creando piccole borse di studio per i figli dei soci, o ancora rilanciando una funzione di solidarietà diffusa tra i soci in caso di malattia o di perdita del lavoro.

Per questi motivi e per molti altri ancora, abbiamo organizzato un importante convegno regionale il prossimo sabato 18 maggio a Genova, al quale, mi auguro, possa partecipare una folta rappresentanza delle Società, dei Circoli, dei dirigenti e dei soci poichè siamo convinti che il tema della mutualità possa diventare una delle risposte a questa crisi di sistema.