E’ stato un buon Consiglio Nazionale a mio avviso quello del 19 e 20 luglio. Ciò non significa che tutto sia risolto e che tutte le questioni che hanno determinato il lungo e faticoso percorso congressuale si siano risolte. Il lavoro da fare è molto e lunga sarà la risalita, come si dice in questi casi… Però credo sia stata una due giorni proficua e tutto sommato positiva.

Innanzitutto mi pare abbia prevalso la necessità di rimettere in moto l’associazione nazionale, oramai ferma da troppo tempo perché concentrata su se stessa; di fronte a ciò che sta accadendo vicino e lontano da noi era inimmaginabile pensare ad un’Arci titubante o peggio assente.

Il secondo aspetto riguarda il metodo; è stato importante aprire il Consiglio con le testimonianze da Gaza così come è stato utile e chiarificatore il passaggio sui referendum contro il “fiscal compact” che abbiamo scelto di sostenere. Molto apprezzata è stata la scelta della nuova presidente nazionale che ha voluto ricordare Genova 2001 e ciò che ha rappresentato per moltissimi di noi. Forse l’ordine del giorno poteva essere in parte alleggerito e la discussione meglio equilibrata ma, tutto sommato, bene così.

Mi pare, ma per adesso è solo una sensazione, che bene si è fatto a mettere in risalto – con chiarezza – le attuali difficoltà del nostro bilancio; si tratta ora di non lasciarsi prendere da un generico “morbo da spending review” ma, al contrario, dare un forte mandato alla neoeletta presidenza nazionale di analizzare la situazione e definire una serie di proposte (concrete) per rimettere in sesto le nostre finanze. non ci manca l’inventiva e non ci mancano le competenze.

Positivi sono stati gli interventi sul percorso che sta portando alla riforma delle leggi di Terzo Settore. Positivi nel senso dell’informazione, dato che la china che si sta prendendo non è per niente positiva ma, anzi, molto pericolosa. Le avvisaglie sono quelle di un’ulteriore emarginazione del nostro mondo in favore di un non meglio precisato (e sempre più strumentale) volontariato da una parte e dall’altra una indefinita e pericolosa idea di impresa sociale. La semplificazione renziana sta producendo danni irreparabili anche nel nostro mondo e rischia di determinare in modo irreversibile i prossimi quindici anni. A questo proposito Arci Liguria sta organizzando per settembre la presentazione del libro di Giovanni Moro “Contro il noprofit” insieme a diversi ospiti e, speriamo, alla nostra neo presidente nazionale. Ci è parsa un’utile provocazione per avviare un dibattito vero e non di facciata come molti intendono invece fare, spaventati di disturbare i manovratori di turno. In un mondo fintamente ecumenico, credo, al contrario, vadano messe in luce le significative differenze che esistono sulla partita del welfare. Tra laici e cattolici (con buona pace del modello teorizzato a suo tempo del partito democratico che oramai non regge nemmeno più li) ma, anche, tra chi, ad esempio, intende il volontariato come il braccio organizzato e ben remunerato per sopperire alle mancanze del sistema pubblico. Tenendo pure conto della discrasia lampante a mettere insieme le parole “volontariato” e “remunerato”…

Infine, la nuova presidenza nazionale che tante aspettative ha suscitato nelle precedenti settimane. Una buona presidenza se pensata come il primo approccio al nuovo sistema di governance che andremo a chiudere a settembre. Due i motivi in particolare: il primo è che la presidente, pur partendo da una proposta ha avuto il coraggio e la forza di ascoltare e, di fatto, ha poi sottoposto una proposta al Consiglio molto più in sintonia con le diverse indicazioni arrivate dai presidenti regionali. Sapendo inoltre che accontentare tutti è decisamente impossibile in queste occasioni. Il secondo punto è che la discussione sulla presidenza nazionale si colloca in quadro di forte centralità del Consiglio Nazionale (concetto sottolineato da molti interventi) e, quindi, la necessità di un rapporto vero e più armonico con la stessa presidenza. Abbiamo già previsto la data del prossimo Consiglio che chiuderà questo percorso sugli organismi: sabato 20 settembre. In quella sede infatti si chiuderà il percorso della govenance con la nomina dell’Esecutivo, i gruppi di lavoro e le responsabilità tematiche.

Arci Liguria mi pare sia sul pezzo come sempre. Portiamo a casa intanto i risultati che ci eravamo prefissati per questa fase, ivi compresa la riconferma di Giovanni Durante alla presidenza dei garanti nazionali. A lui, ovviamente, i nostri migliori auguri di buon lavoro ai quali vorrei aggiungere un grande in bocca al lupo alla squadra di consiglieri liguri che, nei prossimi quattro anni, ci rappresenteranno in sede nazionale.

Questo primo Consiglio Nazionale mi fa dire dunque che siamo partiti con il piede giusto e con il giusto e sacrosanto protagonismo di squadra che in queste occasioni fa la differenza. Avanti popolo!