Affido a questo editoriale settembrino alcune impressioni e valutazioni sulla stagione che, come cittadini e come organizzazione, andiamo ad affrontare. Sono almeno vent’anni che si sprecano aggettivi per l’autunno che verrà: caldo, difficile, impegnativo, di svolta, il più difficile, etc.

Francamente io, invece, l’autunno imminente non saprei definirlo. Ad oggi mi sembra un po’ come tutti gli altri, con le sue novità e le sue conferme. Intravedo però diversi fronti importanti per la nostra associazione a cominciare dall’avvio del lavoro a livello regionale dopo la lunga e delicata fase congressuale nazionale.

Il Congresso Regionale ha indicato una serie di priorità che dobbiamo perseguire e che porteranno grandi benefici per il nostro sistema associativo. Mi riferisco al Fondo di Garanzia lanciato nel mese di luglio che, con la campagna di tesseramento 2015 alle porte, entra nel vivo. Dobbiamo, ed è un imperativo questa volta, raccogliere le quote che ci permettano di partire con una dotazione significativa da investire nei nostri circoli.

Da diversi mesi stiamo anche lavorando, insieme ad altre associazioni e al Forum del Terzo Settore, per lanciare il primo bando per le associazioni di promozione sociale della Liguria. Si tratta dell’attivazione di un Fondo di rotazione di 150 mila euro finalizzato ad interventi strutturali e/o all’acquisto di strumenti utili allo sviluppo del movimento associativo. E’ la prima volta, da quando è stata istituita la legge regionale delle associazioni di promozione sociale (2004), che vengono messe a disposizione risorse per il nostro mondo. Tra Fondo di Garanzia e Fondo di Rotazione della Regione, il 2015 potrebbe essere davvero un anno di svolta e di rilancio dell’associazionismo in Liguria, grazie anche al ruolo fondamentale svolto da Arci Liguria per giungere a questi risultati.

Molto altro, poi, “bolle in pentola” a cominciare da “Arcireport Liguria”, la newsletter telematica che abbiamo appena lanciato. Uno strumento agile, veloce ed economico per raggiungere quanti più soci, dirigenti e circoli possibile. Una grande opportunità di sviluppo e di valorizzazione delle innumerevoli attività annuali realizzate dalla nostra rete associativa. Grande vitalità dunque sul piano regionale, con qualche apprensione in più invece sul piano nazionale. Apprensione dettata certamente dai tempi e dai diversi nodi che ancora occorre sciogliere per rilanciare l’azione associativa nazionale. Mi auguro che settembre segni il ritorno alla normalità, vengano azzerate le discussioni congressuali e si riparta con maggiore vigore e con una attenzione sempre maggiore ai territori. Tutti, non solo alcuni. Ben ritrovati dunque e al lavoro.