La comunità Arci dell’estremo levante ligure arriva al congresso in buono stato di salute confermando una sostanziale tenuta del numero dei soci e delle basi circolistiche, assicurando quel presidio sociale sui territori che oggi più che mai rappresenta il vero valore aggiunto che l’Arci sa offrire, la mission che più le compete.

In questi giorni che ci separano dal congresso di Comitato – domenica 22 aprile a Castelnuovo Magra – stiamo discutendo il documento nazionale incontrando i soci nei circoli per promuovere partecipazione e raccogliere proposte di sviluppo associativo. Ovunque registriamo volontà di impegno e iniziativa di comunità nonostante le difficoltà quotidiane: compito del Comitato, in questi anni come nei prossimi, quello di fare rete e mettere a sistema questo grande patrimonio di dedizione e intelligenze in modo da caratterizzarlo sempre più come progetto sociale di cambiamento a disposizione dell’intera collettività. 

L’Arci si è ampiamente dimostrato attivo e presente in quelle che sono le sue caratteristiche peculiari….la promozione della cultura e della coesione sociale attraverso iniziative di piazza (dal “Laboratorio Piazza De André” ad “ACMÈ”, dalle stagioni di teatro contemporaneo “Nuove INterpretazioni” alle rassegne di “Teatrika Scenari”), la diffusione sul territorio delle campagne cui ha aderito l’Arci nazionale (“Riattivo il Lavoro”, “L’ Italia sono anch’io”, “Ero straniero”, “Mai più fascismi”), l’attivazione di sportelli di ascolto in rete con Arci Liguria (dallo Sportello Migranti all’Antenna regionale contro il razzismo e le discriminazioni, fino all’ultimo progetto “PIN – Pienamente INclusivi”), la circuitazione di incontri formativi e tematici nei circoli (“SalutArci in salute”; gli incontri di riflessione sugli stili di vita e sul disagio giovanile; le presentazioni del libro di Libera “Il Confine – Le mafie si fanno in quattro tra Liguria e Toscana”; la promozione delle buone pratiche ambientali sul risparmio energetico per una green-society; la rassegna “Cinema ricostituente” in occasione del settantesimo della Costituzione; i corsi laici prematrimoniali), per non dimenticare le innumerevoli occasioni di solidarietà – cene, tombolate, raccolte fondi – verso le popolazioni terremotate del centro Italia piuttosto che per singole realtà sociali o nuclei familiari che attraversano stati di bisogno. Insomma, un capitale umano inestimabile costituito da energia, passione, competenze, difficilmente quantificabile ma che rappresenta davvero un patrimonio prezioso per le comunità in cui opera.

Purtuttavia tutto ciò può essere vanificato dalla percezione che tutto ciò sia comunque dovuto e rituale, non significativo,messo in secondo ordine dalla nuova socialità fatta da incontri facili e veloci attraverso la rete ma, attenzione non dobbiamo  ne possiamo demonizzare la rete medesima. C’è ed è molto forte, ma la sfida che ci attende nei prossimi anni in una società sempre più frantumata e individualizzante è quella di creare ancora più occasioni di inclusione, rafforzare ancora più classe dirigente nei circoli, rispondere alle crisi con ancora più impegno e solidarietà, perché il valore che l’associazionismo oggi è in grado di proporre non può che essere innanzitutto un valore umano, di relazione, di difesa contro ogni forma di omologazione e di riduzione del rapporto interpersonale ai criteri preminenti del capitalismo consumistico e del liberismo senza freni.

Buon cammino dunque, cara Arci!

Alberto Tognoni, presidente Arci Valdimagra

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