Care compagne e cari compagni, 

con queste poche righe vorrei vi giungessero i miei più sentiti auguri di buon anno nuovo. 

Chiudiamo un 2017 che conferma la buona salute della nostra associazione sia regionalmente che nei territori; nel panorama nazionale rimaniamo tra le regioni più significative della vita associativa, sia sul piano quantitativo, sia su quello qualitativo.

La nostra delegazione in consiglio nazionale lo ha dimostrato per l’ennesima volta in occasione dell’ultimo CN portando all’attenzione una serie di questioni aperte per noi imprescindibili. 

Non sfugge a nessuno che il 2018 sarà un anno tosto sotto tanti punti di vista; certamente il congresso che ci vedrà tutte e tutti coinvolti in prima persona e che si preannuncia come un momento di passaggio importante a livello regionale e in diversi territoriali. E poi il congresso nazionale, partito a fine dicembre scorso, che si prospetta decisivo per le sorti dell’Arci dopo 4 anni passati a recuperare le ferite del XVI congresso di Bologna. 

In tutti i livelli la nostra associazione ha bisogno di uno scatto in avanti per poter reggere le sfide che ci attendono e, al di là del giudizio che ognuno di noi può dare sulla riforma e sulla sua genesi, la legge sul terzo settore di recente emanazione non può non diventare l’occasione per rilanciare la nostra associazione, la sua funzione di promozione sociale e la sua capacità di essere rete di presidio socio culturale del territorio. 

Per tanti di noi, infatti, queste continuano ad essere le due direttive principali del nostro impegno da declinare attraverso centinaia di iniziative e attività. 

Siamo infatti una associazione “progressista” per natura, oserei dire “borderline” per la sua capacità intrinseca di sapere muoversi su terreni al limite e sulla capacità innata di saper sperimentare idee, soluzioni e visioni sulla base dei bisogni nuovi ed emergenti. Che, ovviamente, siamo in grado di intercettare. 

Il 2018 sarà anche l’anno delle nuove elezioni politiche; siamo un Paese che, di fatto, per un motivo o per l’altro, è chiamato alle urne ogni anno, aumentando ulteriormente la percezione della frammentazione. 

Non sarà un clima facile e non mancheranno le occasioni per un confronto anche al nostro interno. 

Per come è diventata oggi la politica le luci e le ombre non mancano ma, le ultime, la fanno decisamente da padrone.

In ogni caso, non vorrei che questo sentimento di distacco e di arretramento prevalesse tra noi; noi non ce lo possiamo permettere sul piano valoriale ed etico, anche e soprattutto come gruppo dirigente. Non foss’altro perchè questo sentimento di sfiducia non fa altro che alimentare pulsioni retrive e distanti dal nostro modo di vedere la società e, permettetemi, la vita. 

Il 2018 sarà anche un anno di lavoro per noi in cui è necessario portare a casa dei risultati, così come abbiamo fatto nel corso di questi anni, con risultati più che soddisfacenti. 

Molte le cose in cantiere, diverse le proposte in elaborazione e alcuni auspici come quello di vedere realizzata una vera e propria rete dell’accoglienza ligure dell’Arci, capace di fare la differenza sul piano qualitativo o come la necessità di dotarsi di strumenti di lettura adeguati e credibili e provare a costruire con i prossimi anni l’Associazione delle opportunità per il mondo giovanile, stanno alla base del progetto e del programma associativo del 2018. 

Il Consiglio Regionale già a gennaio avrà modo di discutere queste linee d’indirizzo e avviare l’anno nel migliore dei modi. 

A gennaio scatterà la seconda parte della campagna di tesseramento regionale 2017/2018. Siamo in piena corsa e iI primissimi dati dello stop di tesseramento al 30 novembre sono confortanti. E’ stato uno sforzo non da poco quello di investire risorse in una campagna di comunicazione degna di questo nome ma credo ne valesse la pena. C’è ancora più bisogno oggi di far conoscere e girare il nostro logo e quindi la nostra associazione. 

Chiedo a tutte e tutti uno sforzo particolare per questo 2018; credo sia anche il migliore augurio che mi sento di farvi: la voglia di sentirsi pare di una associazione che va ben oltre quello che ciascuno di noi fa o quello che ciascuno di noi frequenta. Un mondo collettivo fatto da migliaia di donne e uomini che insieme possono davvero fare la differenza. 

Auguri compagne e compagni! Auguri a voi e ai vostri cari!

 

con affetto

 

walter massa

 

Genova, 30 dicembre 2018