Il viaggio di ARCI Liguria continua con un nuovo gruppo dirigente, dopo il percorso congressuale avviato a maggio a Savona e conclusosi con il primo consiglio regionale del 9 ottobre scorso con l’elezione del presidente, del vice, del coordinatore e della nuova presidenza regionale.
L’emozione per il nuovo incarico è ancora viva in me e si presenta in occasione di ogni nuovo intervento in questa veste, come è avvenuto nel consiglio nazionale del 27 ottobre scorso, ma sono consapevole che il sostegno, le qualità e l’amicizia di tanti compagni con cui ci troveremo a lavorare mi aiuteranno anche nelle inevitabili difficoltà che dovremo affrontare.
Si riparte proprio dai punti di forza di una comunità ARCI fortemente radicata nel territorio ligure, anche oggi nonostante il particolare momento storico e sociale che stiamo vivendo.
È l’avvio di una nuova fase che ha basi solide nel lavoro fino ad oggi svolto e nei valori che da sempre contraddistinguono l’associazione e che oggi possono essere a rischio anche all’interno di quella stessa comunità.

Il lavoro svolto emerge molto bene dalla lettura di un documento prezioso come il bilancio di missione che trovate sul nostro sito: esperienze nel settore accoglienza e immigrazione; progetti nazionali e di cooperazione su carcere, antidiscriminazione e inclusione come Pin e Skills for Freedom, di cui ARCI Liguria è stato capofila.
Le tante iniziative in ambito culturale e gli eventi organizzati dai comitati territoriali e dalla rete dei circoli.
Ricordare i valori che ci contraddistinguono può sembrare una forma di esercizio rituale ma è bene ricordarli proprio per le difficoltà della fase che stiamo vivendo: il mutualismo, la solidarietà, i diritti civili e la lotta contro le disuguaglianze, la memoria. Non basta esercitare pratiche quotidiane che ne mantengano la piena integrità e la continuità ma occorre trovarne anche diverse forme di attuazione, rimettendosi in discussione nei modi di agire, stando attenti a non incorrere in rischi di autoreferenzialità che ci possono far perdere di vista l’orizzonte del barbaro contemporaneo. Un contesto nel quale se fino a poco tempo fa si parlava di una società fortemente individualizzata quale elemento critico per lo sviluppo e l’attuazione di pratiche di solidarietà, oggi presenta invece nuove forme di aggregazioni sociali con le quali confrontarsi, accomunate dall’avversione verso il diverso, verso il sapere e la scienza, verso le istituzioni e sì, in parte anche verso quello che rappresentiamo. Una sempre più evidente perdita del senso comune del convivere difficile da arginare nei modi e soprattutto nei tempi di azione.

Che fare?
Sono sfide comuni anche agli interlocutori politici della nostra associazione, con i quali occorre avere dialogo, intrecciare reti e strategie; non possono esserci distinguo sui temi dell’antifascismo e dell’antirazzismo, è necessaria una forte azione di inclusione di diversi soggetti e l’ARCI può svolgere un ruolo fondamentale ritrovando anche al proprio interno la coesione e l’organizzazione necessaria per affrontare tali sfide, soprattutto sul piano nazionale dove ampi possono essere gli spazi per esercitare quel ruolo proprio alla luce della crisi dei soggetti rappresentativi della sinistra. Ma questo vale pure a livello regionale, anche in vista delle prossime elezioni.
Nella relazione al congresso presentata a Savona Walter Massa, al quale va ancora il mio personale ringraziamento e quello dell’associazione tutta, ha delineato il quadro dello stato di salute dell’associazione nella nostra regione: dati positivi, anche frutto di strumenti pensati e condivisi per favorire il tesseramento.
Da lì occorre ripartire, accompagnando comitati e circoli nella sempre più complessa quotidianità fatta di scadenze, adempimenti e obblighi. La formazione sarà pertanto uno dei temi sui quali il prossimo gruppo dirigente dovrà lavorare, anche alla luce della evoluzione della normativa del terzo settore, così come gli approfondimenti conoscitivi utili per sviluppare al meglio le linee tematiche di lavoro, prova ne è la ricerca sui giovani in Liguria recentemente presentata.
E proprio partendo dalla qualità del lavoro svolto, con la consapevolezza delle nostre esperienze, dei nostri valori e del nostro sapere essere comunità, deve proseguire il viaggio di ARCI Liguria.

Buon lavoro a tutte e tutti noi.

Francesco Marchese