Arci – Movimento Consumatori

WWW.MOVIMENTOCONSUMATORILIGURIA.IT

Quest’anno Arci e Movimento Consumatori hanno deciso di dare nuova forma e sostanza ad una partnership che risale alle origini del Movimento Consumatori con la firma di un protocollo di intesa.

I primi passi sono stati l’individuazione di una piattaforma politica programmatica di obiettivi condivisi. L’obiettivo generale è di promuovere una “contaminazione” tra Arci e Movimento Consumatori basata sulla reciprocità e sulla messa a disposizione mutualistica di saperi, intuizioni ed energie, una contaminazione sinergica che, auspichiamo, possa trovare “ossigeno” e “declinazioni” interessanti anche sui territori.

Obiettivi condivisi
Arci e MC hanno individuato l’importanza della costruzione di un rapporto privilegiato diretto tra le due associazioni per sviluppare con maggiore forza alcuni temi di crescita politica e progettuale comune per il benessere dei cittadini italiani e alcune sinergie tese a mettere a disposizione dei dirigenti e degli associati di ARCI, in un’ottica di reciprocità, le competenze e le potenzialità caratterizzanti un’associazione di consumatori;

1.   il primo dei temi politici individuati è la cosiddetta ‘finanzarizzazione dell’economia’ (ormai descritta da diversi studiosi anche come ‘dittatura finanziaria’) e cioè quel processo storico/economico che ha prodotto una erosione della sovranità degli Stati e conseguentemente, degli spazi attribuiti alla democrazia elettiva dallo stato di diritto, a favore delle logiche finanziarie globalizzate che nulla hanno a che fare con la storia, la cultura e i modelli di welfare che hanno caratterizzato soprattutto i Paesi europei nel secolo scorso;

2.   il secondo dei temi individuati è l’ambientalismo, storicamente presente nella cultura della federazione Arci, inteso non tanto nelle sue declinazioni ‘naturalismo’ o ‘animalismo’, ma come sostenibilità ambientale dei consumi e degli stili di vita in rapporto ad un patto tra generazioni da ripristinare su basi nuove. Questo tema è stato da anni interpretato e proattivamente promosso individualmente da entrambe le associazioni nelle più diverse articolazioni: consumo critico, lo sviluppo di forme di acquisto collettivo in regime di filiera corta e a Km 0, il commercio equo e solidale di matrice nazionale;

3.   il terzo tema individuato è quello dei diritti e delle pari opportunità per i migranti. Da anni Arci si occupa di migranti, erogando servizi specifici ed è promotore e partner di politiche mirate che hanno reso l’associazione uno dei punti di riferimento sull’intero territorio nazionale;

4.   al tempo stesso anche MC ha riscontrato la necessità di iniziare a ‘riorientare’ le proprie strutture di ‘Sportello del consumatore’ (con i propri sportelli Arcobaleno) perché diventassero punto di riferimento per rendere i nuovi diritti di cittadinanzaconcreti anche nelle relazioni consumeristiche quotidiane (lotta all’esclusione finanziaria favorendo la cultura finanziaria sia dei nuovi cittadini sia degli istituti di credito che tali servizi dovrebbero erogare; le utenze in particolare telefoniche; il tema casa e condominio come cumunità fondata su regole condivise);

5.   il quarto tema sinergico individuato è quello dei beni comuni, secondo la definizione che ne ha dato la commissione Rodotà ‘beni comuni sono quei beni a consumo non rivale, ma esauribile i quali esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali’;

6.   entrambe le associazioni hanno aderito al Forum sull’Acqua Bene Comune e partecipato attivamente al buon esito dei referendum di giugno 2011. Attualmente Arci è impegnata nella campagna ‘RACCOLTA DI UN MILIONE DI FIRME PER L’ACQUA BENE COMUNE IN EUROPA’ per chiedere alla Commissione europea una politica che riconosca l’acqua come diritto universale e bene comune. MC, dal canto suo sono anni che lotta, perché in Italia si crei un sistema innovativo di partecipazione, monitoraggio e controllo democratico sulla gestione dei servizi pubblici locali. Servizi pubblici che quotidianamente vengono attentati da ambizioni speculative finanziarie o dagli appetiti di gestioni interamente private che non avrebbero più come primo interesse l’universalità degli stessi, ma il conseguimento di lauti dividendi.